Chieti, stazionaria la studentessa con meningite: «Ma non è contagiosa» 

Il direttore di Malattie infettive: prognosi riservata, ma c’è un lieve ottimismo. La 22enne del Beneventano abita in via Pescasseroli con due coinquiline  

CHIETI. «I primi esami hanno dato esito negativo. Non c’è ancora la piena certezza scientifica, ma intanto i primi risultati portano a pensare che si possa escludere che la ragazza sia affetta dal tipo di meningite che si trasmette per via aerea». Tira un sospiro di sollievo il direttore della clinica di Malattie infettive, professor Jacopo Vecchiet dopo i primi riscontri che portano ad escludere che la studentessa della provincia di Benevento, V.H. le sue iniziali, possa essere affetta da meningite meningococcica, quella cioè che si trasmette facilmente per via aerea. Si tratterebbe invece una forma di meningite pneumococcica, del tipo cioè non contagioso.

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Lieve ottimismo. Dal punto di vista clinico non ci sono ancora novità di rilievo circa le condizioni della ventiduenne studentessa dell’ultimo anno di Scienze dell’Educazione, in coma da martedì mattina nel reparto di Malattie infettive. Ma i medici, pur non sciogliendo la prognosi, fanno comunque trapelare segnali di lieve ottimismo. La studentessa si è sentita male domenica scorsa, accusando i tipici sintomi della meningite, febbre e mal di testa. Martedì scorso le due coinquiline dell’appartamento di via Pescasseroli hanno chiamato il 118 e da allora la ragazza è nelle mani dello staff del professor Vecchiet. Nella giornata di martedì i medici hanno ritenuto che le sue condizioni non fossero tali da poterla sottoporre alla rachiocentesi, l’esame che avrebbe potuto sciogliere i dubbi su quale tipo di meningite l’avesse colpita. Nella tarda mattinata di ieri, i sanitari hanno giudicato che le sue condizioni, seppur stazione, permettessero di effettuare l’esame. Che dunque è iniziato verso le ore 13, mentre intorno alle 18 erano già arrivati i primi risultati. Un campione è stato inviato anche all'Istituto superiore di sanità a cui era stato segnalato il caso e che farà, come di prassi, un ulteriore riscontro.
In 15 sottoposti a profilassi. Intanto sono salite a 15 le persone sottoposte a profilassi antimeningite. Tra di loro le due coinquiline di via Pescasseroli, le tre amiche con cui preparava gli esami dell’ultimo anno di Scienze dell’educazione, un amico che le era particolarmente vicino e altri studenti che aveva frequentato prima di sentirsi male. In particolare, la ragazza era stata ad assistere a una seduta di esami universitari e aveva partecipato alla due giorni del festival di Altrqfrequenza Live, con i tanti eventi organizzati sia nel pomeriggio che con i concerti serali di venerdì e sabato scorso. «La meningite», spiega ancora il professor Vecchiet, «ha un periodo di incubazione di 48 ore. La ragazza si è sentita male domenica ed è uscita di casa per l’ultima volta sabato scorso. Il fatto che fino alla giornata di mercoledì non ci siano stati casi di contagio, ci rassicura circa la forma di meningite che l’ha colpita. Avremo, comunque, la certezza scientifica solo alla fine di tutto l’iter diagnostico a cui è stata sottoposta la nostra paziente». I medici del Servizio di epidemiologia igiene e sanità pubblica della Asl si sono dati comunque da fare anche prima di conoscere i risultati dei test clinici effettuati sulla giovane, cercando di raggiungere i soggetti che avevano condiviso con lei momenti di studio e di svago in spazi ristretti. La profilassi consiste nell’assunzione di un antibiotico in un’unica somministrazione. Nel frattempo la Asl si è premunita richiedendo un’ampia dosa di antibiotico. Nel caso la meningite fosse stata di tipo contagioso, e visto che la ragazza la sera prima di sentirsi male era stata a una festa al campus universitario con centinaia di studenti, ha fatto sì che la Asl volesse farsi trovare pronta a qualsia evenienza.