Chieti verso le urne tra civici e politici: destra divisa, Ferrara prova il bis

Fratelli d’Italia sceglie il segretario cittadino Giampietro, la Lega al bivio tra Colantonio e Aceto. Sabato 29 l’assemblea del Pd proporrà l’attuale primo cittadino, ma è aperta l’ipotesi Legnini
CHIETI. Riunioni, assemblee, tavoli politici oppure semplici caffè al bar. La vita politica cittadina si anima in vista delle elezioni comunali della prossima primavera. Manca poco più di un mese a Natale e sia il centrodestra che il centrosinistra vorrebbero far trovare sotto l'albero degli elettori quanto meno il nome del candidato sindaco. Altrimenti il nuovo anno vedrà imporre decisioni nazionali sulle sorti del futuro politico cittadino. Chieti è un capoluogo di provincia, il che significa che ha un proprio peso specifico sullo scacchiere politico nazionale e in tanti vorrebbero piantare la bandierina del proprio partito sullo scranno più alto della città. In casa centrodestra l'appuntamento che dà il via alla corsa per le candidature dovrebbe essere fissato entro questa settimana.
A muovere la prima pedina tocca a Fratelli d'Italia, primo partito in città alle scorse elezioni comunali. Il primo passo è costituito dalla riunione del coordinamento cittadino previsto in settimana. È questo il tavolo per iniziare a parlare di candidature a sindaco. Alla presenza del presidente provinciale Antonio Tavani, il partito della premier Meloni si prepara a fare un nome per così dire “istituzionale”. Avanzerà, cioè, in prima battuta una candidatura politica e, pescando dalle file del suo gruppo consiliare capitanato da Carla Di Biase, farà il nome del segretario cittadino ed ex vicesindaco Giuseppe Giampietro. Nello scacchiere politico cittadino, questa è la mossa che apre, a catena, la partita della candidatura a sindaco. A seguire, infatti, si muoveranno gli altri partiti della coalizione, che oltre a Lega e Forza Italia conta anche su Udc e Noi Moderati. Tocca, però, ai primi due partiti rispondere a Fratelli d’Italia. Forza Italia, guidata dall'ex sindaco Andrea Buracchio, risponderà con la proposta di una candidatura civica, più che politica, molto probabilmente adducendo il fatto che in questo modo si potrà mantenere più saldamente l’unità della coalizione. Dietro la richiesta di una candidatura civica ci potrebbe, però, anche essere la volontà di voltare pagina rispetto ai dieci anni a guida centrodestra che hanno portato alla dichiarazione di dissesto dell’ente, come ha sentenziato in prima battuta la Corte dei conti, sebbene l’ex sindaco Umberto Di Primio abbia avanzato ricorso. La Lega, invece, continuerà a chiedere una candidatura politica, avendo nel proprio gruppo consiliare almeno due nomi spendibili, quelli dell’ex assessore Mario Colantonio e dell’ex presidente del consiglio comunale Liberato Aceto. Venerdì prossimo FI tiene un’assemblea provinciale al Grande Albergo Abruzzo in vista del congresso regionale da fare a gennaio e certamente si parlerà anche del voto teatino.
In casa centrosinistra, invece, il segretario cittadino del Partito democratico Gianmarco Pescara ha intenzione di convocare a fine mese, probabilmente sabato 29, l'assemblea cittadina del partito. Il Pd inizierà in quella occasione a mettere sul tavolo le possibili candidature della lista dem, ma si inizierà anche a parlare ufficialmente della candidatura a sindaco. Il partito del sindaco riproporrà la candidatura di Diego Ferrara, già definito come «candidato naturale», anche se lo stesso Ferrara, come ha sempre detto, potrebbe anche fare «un passo di lato», optando per una candidatura di servizio a sostegno di qualche altro candidato, in grado di allargare maggiormente i consensi. In questo caso il nome potrebbe essere quello dell’ex vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini.

