Code per la mammografia, la Asl Chieti nega

Ordine del giorno bipartisan del Comune per una commissione di tutela dei servizi

CHIETI. Non sono 1500 bensì 990 le donne in lista d'attesa per la mammografia e ben 330 gli esami che sono stati eseguiti dal mese di settembre fino a oggi. La Asl respinge, numeri alla mano, il quadro negativo prospettato dal capogruppo di Chieti per Chieti Luigi Febo. Gli argomenti dell'azienda, comunque, non convincono i politici in Comune e parte un ordine del giorno bipartisan per l'istituzione di una commissione municipale straordinaria sulla tutela dei servizi e sulle politiche locali sanitarie. C'è il timore forte che nel dedalo di decisioni della direzione di Francesco Zavattaro si nasconda il preciso disegno di declassare il ruolo del capoluogo nella sanità provinciale. Ecco il perché di un'azione di larghe intese politiche, dalla minoranza alla maggioranza, che faccia luce sulla situazione, diventata insostenibile anche per i riflessi sulla qualità assistenziale garantita, a partire dallo spinoso capitolo dei tempi d'attesa per esami e prestazioni.

ASL. Non la pensa ovviamente così l'azienda sanitaria. «Grazie alle soluzioni organizzative adottate per la gestione delle liste d'attesa relative alle mammografie», si legge in una nota, «all'ospedale di Chieti da fine settembre a oggi sono stati fissati 330 appuntamenti, permettendo ad altrettante donne di eseguire i controlli rispettando le scadenze indicate dalle stesse». L'azienda sottolinea che questi numeri riguardano l'iter ordinario di controllo e non quello delle donne con sospetto diagnostico, che, invece, troverebbero subito risposta. «Sono stati attivati turni aggiuntivi», continua la Asl sul percorso di controlli ordinario, «che consentono di aumentare il numero di posti a disposizione e rispondere al meglio alle esigenze delle donne grazie al sistema della pre-lista, utilizzato per eseguire gli esami nei tempi indicati dalla paziente». «Ci sono 990 donne in lista d'attesa e non 1500», conclude l'azienda sanitaria, «da ottobre a oggi gli operatori del servizio re-call, che gestisce la pre-lista mammografica e di altre prestazioni affollate, hanno effettuato 4982 chiamate, che hanno consentito di recuperare 288 posti da prenotazioni annullate e anticipare 248 appuntamenti».

TERRITORIO. «La Asl in un mese ha utilizzato 4 persone per effettuare quasi 5mila telefonate», replica Febo, «con il risultato di anticipare 248 appuntamenti. Vale a dire solo poco meno del cinque per cento delle telefonate ha avuto un esito reale di anticipo esame per utenti». «Con la richiesta di una commissione straordinaria sulle politiche sanitarie locali», conclude l'esponente di Chieti per Chieti, «il ripristino in seno al Cup teatino del servizio di back off e l'affidamento di quello recall, utilizzando risorse in house come sembra opportuno in tempi di austerity economica, vogliamo tutelare gli interessi degli utenti e fermare una politica sanitaria volta a togliere a Chieti, pezzo dopo pezzo, funzioni, punti di eccellenza e servizi». Vincenzo Ginefra capogruppo del Pdl si dice fiducioso in una disponibilità a tutto campo di Zavattaro e ribadisce: «Il servizio Cup di Chieti è giusto che venga potenziato e mantenga un ruolo primario nella Asl locale, che dovrebbe chiamarsi, come da me più volte chiesto, di Chieti-Lanciano-Vasto, proprio a ribadire la centralità del capoluogo nelle dinamiche sanitarie provinciali».

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