D’Amico: «La Provincia liquida l’Ops ma salva il Cda»

CHIETI. Sul destino della società partecipata della Provincia di Chieti Ops interviene il capogruppo Pd Camillo D’Amico. Questa volta il consigliere di centrosinistra attacca il consiglio di...
CHIETI. Sul destino della società partecipata della Provincia di Chieti Ops interviene il capogruppo Pd Camillo D’Amico. Questa volta il consigliere di centrosinistra attacca il consiglio di amministrazione: «Lo scorso 29 aprile si è tenuta l'assemblea dei soci della Ops in cui, oltre ad approvare il bilancio, si sarebbe dovuto rinnovare il Cda secondo le nuove norme di legge ovvero un membro esterno all'Ente e due membri interni della Provincia (o del Comune) che non avrebbero percepito nessun emolumento, come impone la legge sulla spending review», premette il consigliere, «Ma a quanto pare, questa amministrazione Provinciale è molto e veloce ad applicare le norme quando si tratta di vendere o liquidare l'azienda, ma non altrettanto quando è il caso di tagliare gli sprechi e i costi della politica, considerando che gli amministratori sono di nomina politica. Gli amministratori rimangono al loro posto, mentre ai dipendenti, in rigoroso ossequio ai dettami della spending review, dal primo gennaio è stato ridotto il buono pasto, tagliate le spese di trasferta e bloccati gli stipendi riportandoli ai livelli percepiti a dicembre 2011».
L’azienda è controllata per l’87 per cento dalla Provincia e per il 13 per cento dal Comune. Tuttavia la società partecipata, secondo quanto previsto dalla legge, dovrebbe essere liquidata a partire dal 1 gennaio 2014, come del resto tutte quelle partecipate dalle Province.
Una situazione a rischio soprattutto per i lavoratori dell’azienda, circa 30 persone. Secondo il capogruppo del Pd il mancato cambio ai vertici del consiglio di amministrazione consentirebbe di risparmiare circa 40mila euro l'anno: «di questi tempi», aggiunge, «crediamo non siano pochi. A voler essere pignoli», prosegue D’Amico, «si sono adottati 2 pesi e 2 misure; nel mentre gli amministratori sono al loro posto i dipendenti, che con il loro lavoro producono il denaro necessario a pagare gli amministratori chi li governa, subiscono i tagli previsti dalla legge.
Forse il Presidente della Provincia dovrebbe essere più attento agli sprechi. A quanto pare per "qualcuno" ci sono anche quando non dovrebbero esserci»
(pa.to.)
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