Delibere a rilento Le nuove norme rischiano di saltare

VASTO. Le osservazioni sono state esaminate dal consiglio comunale nei mesi scorsi, ma le norme tecniche non sono state ancora trasmesse alla Provincia che deve esprimere il parere. A determinare l'ennesimo stop amministrativo che rischia di mandare all'aria il lavoro di tre anni è la mancata predisposizione delle delibere. Eppure di tempo a disposizione ce n'è davvero poco.

Entro ottobre la nuova normativa deve essere approvata dal consiglio comunale. Se il termine non viene rispettato le norme decadono e vengono ripristinate le vecchie regole edilizie in barba ai propositi di voler rimettere ordine nell'assetto urbanistico della città che, come ha di recente sottolineato anche il vescovo Bruno Forte, ha registrato in questi ultimi anni un disordinato ed incontrollato sviluppo edilizio. 

Ciò come effetto sia del piano regolatore varato durante l'amministrazione di centrodestra dell'ex sindaco Giuseppe Tagliente, sia degli uffici che avrebbero dovuto vigilare. La notizia che la documentazione non è ancora stata trasmessa alla Provincia ha scatenato la reazione di alcuni consiglieri comunali.  «E' un fatto grave», dice Riccardo Alinovi (Udeur), «il rischio è che dopo quattro anni di battaglie per approvare le nuove regole vengano ripristinate le vecchie norme, facendo prevalere gli interessi di alcuni costruttori su quelli della città che da questa amministrazione si aspettava un intervento più incisivo.

Il sindaco dia spiegazioni: è assurdo che a distanza di tre mesi dalla scadenza del termine, la documentazione non sia stata ancora inviata in Provincia. Non vorrei che dietro ci fossero i soliti poteri forti».  La spiegazione dei ritardi arriva dall'ufficio urbanistico comunale. «Non sono ancora pronte le delibere», chiarisce il dirigente Alfonso Mercogliano, convinto che la Provincia ha «a disposizione tutto il tempo necessario per esaminare la documentazione».

Sarà, ma chi ha a che fare con la lentezza della burocrazia non se la sente di dormire sonni tranquilli. L'iter deve essere concluso ad ottobre, in caso contrario, la nuova normativa non avrebbe più alcuna validità e verrebbero ripristinate le vecchie regole, con buona pace di chi sperava che con le nuove norme si sarebbe potuto mettere un freno alla cementificazione selvaggia.

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