L’assessore Suriani: «Decisione importante e frutto della mobilitazione popolare»

Dietrofront della Regione sulla cava

Sospesa l’estrazione di sabbia dai fondali della riserva di Punta Aderci.

VASTO. La Regione fa un passo indietro e blocca l’estrazione di sabbia nella riserva naturale di Punta Aderci. La cava non si farà, almeno per il momento. La notizia, destinata ad essere accolta con entusiasmo dalle associazioni e dai cittadini che in queste settimane si sono mobilitati contro il progetto per il ripascimento dei litorali erosi, è stata annunciata dal Comune. La conferma del ripensamento è arrivata intorno alle 11 e dopo una serie di telefonate tra i dirigenti comunali e quelli dell’assessorato regionale ai lavori pubblici, difesa dle suolo e della costa e servizio opere marittime.

«Devo prendere atto ancora una volta di aver appreso la notizia da indiscrezioni giornalistiche e non dai canali ufficiali», è il cauto commento dell’assessore comunale all’ambiente, Anna Suriani (Sinistra, ecologia e libertà), «non sappiamo ancora se gli interventi sul nostro litorale sono stati stralciati definitivamente o solo rinviati a data da destinarsi. Certo, qualora fosse tutto vero, cosa che ci auguriamo, sarebbe un primo passo importante ed il frutto della mobilitazione generale. Ringrazio, in proposito, sia l’intero consiglio comunale, sia i cittadini che si sono attivati per scongiurare il problema delle cave».

Dal Comune vogliono vederci chiaro e, soprattutto, vogliono capire se si tratta solo di una sospensione temporanea. Il legale incaricato per il ricorso sarà in Regione a breve per prendere visione degli atti relativi al procedimento, mentre il sindaco Luciano Lapenna (Pd), di ritorno da Perth, sarà presente, con tanto di fascia tricolore, ai lavori del consiglio regionale in programma martedì prossimo.
«In attesa di conoscere in maniera dettagliata e in via ufficiale il provvedimento firmato in Regione, continuiamo a monitorare quotidianamente l’evolversi della situazione», ha concluso la delegata all’ambiente.

La mobilitazione contro la cava sottomarina è iniziata nelle scorse settimane e ha coinvolto non solo le associazioni cittadine maggiormente rappresentative, come Wwf, Cai, Fai, Porta Nuova, Arci e Amici di Punta Aderci, ma anche forze politiche. La manifestazioni organizzata in piazza, le petizioni (anche on line) e l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio comunale hanno sortito l’effetto sperato. Nei giorni scorsi era intervenuta anche la Soprintendenza ai beni archeologici che aveva sospeso i lavori in attesa di conoscere nei dettagli il progetto da 21 milioni di euro finanziato con fondi Cipe. In una nota del dirigente, Andrea Pessina, la Soprintendenza ha sostenuto che i lavori di escavazione dei fondali non possono iniziare senza il parere del servizio poiché l’area della cava era stata interessata in passato da una frana e che nella vicina località di Punta Penna esisteva un approdo antico testimoniato da rinvenimenti sottomarini nel tratto di mare in questione.
L’intervento è finalizzato al ripascimento dei litorali alle prese con l’erosione tra cui quello di Casalbordino.