Diocleziano, gestore pronto a lasciare

Catenaro della cooperativa Front 242: «Troppi problemi e la città ci boicotta»
LANCIANO. E' pronta a riconsegnare le chiavi del parco Diocleziano al Comune la "Front 242", la cooperativa che da gennaio ha in gestione il cuore verde della città. Una gestione che diventa sempre più ardua, tra le difficoltà nel portare i lancianesi a passeggiare nell'area e le proteste dei residenti dei Bastioni ogni volta che qualcuno affitta la struttura per le feste.
In più c'è il mancato coivolgimento negli eventi del settembre lancianese. Quando si è aggiudicata l'appalto per la gestione triennale del parco Diocleziano la "Front 242" sapeva che stava iniziando un'avventura, un percorso difficile, soprattutto perchè la struttura, costata due milioni e mezzo di euro e 5 anni di lavori, è sempre vuota. Ma, era anche sicura di riuscire, con entusiasmo e idee nuove, a ribaltare la situazione. Invece, in nove mesi di gestione, la cooperativa sanvitese ha dovuto far fronte agli atti vandalici (rottura dei vetri della struttura in cemento), ai tossici che frequentano il parco e a un percorso tortuoso per ottenere dal Comune l'agibilità dell'edificio per aprire un punto ristoro.
L'entusiamo viene meno. «Sorge, invece, l'idea di riconsegnare le chiavi al Comune», afferma Florindo Fabrizio Catenaro, responsabile della Front. «Spendo 30mila euro all'anno per la manutenzione del verde, per sorvegliare, aprire e chiudere i cancelli del parco. In cambio posso organizzare eventi, serate enogastronomiche, feste, anche a pagamento, nell'edificio in cemento che, nel momento in cui dovevo aprire un punto ristoro, si è scoperto che era privo dell'agibilità (ora ottenuta). Ma, ogni volta che qualcuno affitta la struttura, i residenti protestano e chiamano le forze dell'ordine». L'ultimo episodio c'è stato a Ferragosto. Alcuni ragazzi hanno trascorso la giornata nel parco ricevendo la "visita" di polizia e vigili urbani. «Non c'era neanche la musica», conclude Catenaro, «e, quando c'è, il volume non è mai alto. Ad ogni modo il Comune dà il permesso di suonare fino a mezzanotte in inverno e fino all'una in estate. Ma così non si può più andare avanti».
In più c'è il mancato coivolgimento negli eventi del settembre lancianese. Quando si è aggiudicata l'appalto per la gestione triennale del parco Diocleziano la "Front 242" sapeva che stava iniziando un'avventura, un percorso difficile, soprattutto perchè la struttura, costata due milioni e mezzo di euro e 5 anni di lavori, è sempre vuota. Ma, era anche sicura di riuscire, con entusiasmo e idee nuove, a ribaltare la situazione. Invece, in nove mesi di gestione, la cooperativa sanvitese ha dovuto far fronte agli atti vandalici (rottura dei vetri della struttura in cemento), ai tossici che frequentano il parco e a un percorso tortuoso per ottenere dal Comune l'agibilità dell'edificio per aprire un punto ristoro.
L'entusiamo viene meno. «Sorge, invece, l'idea di riconsegnare le chiavi al Comune», afferma Florindo Fabrizio Catenaro, responsabile della Front. «Spendo 30mila euro all'anno per la manutenzione del verde, per sorvegliare, aprire e chiudere i cancelli del parco. In cambio posso organizzare eventi, serate enogastronomiche, feste, anche a pagamento, nell'edificio in cemento che, nel momento in cui dovevo aprire un punto ristoro, si è scoperto che era privo dell'agibilità (ora ottenuta). Ma, ogni volta che qualcuno affitta la struttura, i residenti protestano e chiamano le forze dell'ordine». L'ultimo episodio c'è stato a Ferragosto. Alcuni ragazzi hanno trascorso la giornata nel parco ricevendo la "visita" di polizia e vigili urbani. «Non c'era neanche la musica», conclude Catenaro, «e, quando c'è, il volume non è mai alto. Ad ogni modo il Comune dà il permesso di suonare fino a mezzanotte in inverno e fino all'una in estate. Ma così non si può più andare avanti».
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