il caso

Disabili senza borse lavoro «Chi si occuperà di loro?»

LANCIANO. «Che fine fanno queste persone escluse all’improvviso da qualsiasi forma di reinserimento sociale e lavorativo? Chi si occuperà di loro?». Se lo chiede Nico Barone, responsabile di...

LANCIANO. «Che fine fanno queste persone escluse all’improvviso da qualsiasi forma di reinserimento sociale e lavorativo? Chi si occuperà di loro?». Se lo chiede Nico Barone, responsabile di Casapound Lanciano che ha preso a cuore la vicenda delle borse lavoro, assegnate già dall’ex amministrazione Paolini a sette ragazzi con disagi psichici e non più rinnovate, dallo scorso gennaio, dall’attuale amministrazione Pupillo che vuole assegnare le borse a cinque disabili e non più sette e non necessariamente con disabilità psichica.

«Non vogliamo fare strumentalizzazioni», dichiara Barone, «dal momento che il sociale è da sempre una delle nostre priorità. Vogliamo solo che venga fatta chiarezza e trovare soluzioni». Ad esprimere un grido di dolore per la situazione di limbo in cui si trovano gli ex assegnatari delle borse lavoro è uno di loro, Maurizio Massimini: «Siamo fragili, come bicchieri di cristallo, non c’è bisogno di confrontarsi con noi come elefanti». Massimini rimprovera alla giunta, al sindaco Pupillo e all’assessore Bendotti, di non aver «mai informato i ragazzi delle borse lavoro su niente. Anche oggi nessuno ci ha invitati al tavolo tecnico sulle borse lavoro. Ci sentiamo umiliati ed emarginati». (d.d.l.)

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