Doccia fredda sulla Golden Lady Assunzioni non prima di agosto

Torna nell’incertezza il futuro di oltre 300 dipendenti dell’ex calzificio dopo il vertice in Regione Dichiarata fallita la Silda Invest: il 14 aprile l’udienza per la verifica dell’ammissione al passivo
GISSI. Il peggio è passato. Anzi no. Per più di 200 lavoratori della ex Golden Lady il futuro è farcito solo di incertezza. Il fallimento della Silda Invest dichiarato dal giudice del lavoro del tribunale di Vasto, Elio Bongrazio, sancisce la chiusura dell’azienda ma anche quello della precedente riconversione. Il nuovo progetto stenta a ripartire. A oggi, come confermato ieri dall’assessore regionale alle attività produttive, Alfredo Castiglione, c’è un solo imprenditore disposto a rilevare una parte dell’azienda assumendo dalle 60 alle 80 persone. Altri 230 lavoratori restano a piedi. Sabato mattina, alle 10,30, i rappresentanti sindacali hanno organizzato una manifestazione davanti ai cancelli della fabbrica della Val Sinello per mettere in campo, insieme agli avvocati di Cgil, Cisl e Uil, nuove azioni.
Silda Invest. «Il fallimento della Silda è ufficiale. La sentenza che ha anche la firma del curatore fallimentare Luciana Cunicella è la numero 1 del 2014». L’avvocato Carmine Di Risio che, con i colleghi Agostino Chieffo e Michele Sonnini, ha presentato l’estate scorsa a nome dei sindacati la richiesta di fallimento è soddisfatto. Ora la procedura fallimentare seguirà il suo corso. La Silda non può portare via nulla di quanto è custodito nel capannone sul quale sono stati apposti i sigilli. «Il giudice ha fissato al 10 aprile 2014 l’udienza per la verifica dell’istanza di ammissione al passivo», fa sapere l’avvocato Di Risio.
La reazione dei sindacati. Se da un lato la decisione del giudice Bongrazio soddisfa e rassicura, dall’altro conferma quanto da mesi paventato dai sindacati. «La precedente operazione di riconversione seguita dalla Wollo e l’affidamento della ex Golden Lady alla Silda e alla New Trade non è stata la scelta migliore», afferma Giuseppe Rucci, segretario provinciale della Cgil. «Non è compito mio dire chi ha sbagliato, quando e dove. Chi ha sbagliato, tuttavia, si faccia carico ora del recupero di 300 posti di lavoro. Le istituzioni si attivino per dare un futuro a questi lavoratori». L’odissea dei lavoratori ex Golden Lady è riassunta in due esposti: uno presentato dai sindacati a nome dei lavoratori e l’altro di sei pagine consegnato ad agosto 2013 alla Procura dal sindaco di Gissi, Nicola Marisi, e dal consigliere regionale Nicola Argirò. L’auspicio di tutti è che la magistratura si pronunci accertando eventuali responsabilità su chi ha prodotto il fallimento di un progetto che avrebbe dovuto dare lavoro a centinaia di persone e rilanciare l'intera area industriale.
L’incontro con Castiglione. L’incontro avuto ieri mattina a Pescara dai sindacati con l’assessore regionale Alfredo Castiglione non ha affatto diluito l’amarezza di 300 famiglie. I sindacati speravano che l’assessore presentasse ufficialmente il nuovo imprenditore bresciano disposto ad assumere da 60 a 80 lavoratori nell’attività che avrebbe intenzione di aprire all’interno del capannone abruzzese. «Così non è stato», dice Rucci. «Castiglione si è limitato a dire che l’imprenditore ha confermato il proprio interesse per l’ex Golden Lady. L’azienda, tuttavia, non aprirà prima di fine agosto», spiega il sindacalista. «Entro fine febbraio è prevista una trasferta a Roma al ministero delle Attività produttive. Dopo un incontro con il funzionario Giampiero Castano, verrà deciso il da farsi. Da oggi e fino ad agosto i sindacati non intendono stare con le mani in mano», avvertono Cgil, Cisl e Uil. «Neppure le istituzioni dovrebbero fermarsi.Al contrario: ci sono 230 lavoratori che in due anni hanno perso il lavoro per due volte. C’è un’intera area industriale che merita maggiore attenzione. Vanno cercati nuovi imprenditori disposti a scommettere sulla ex Golden Lady. Vanno trovate nuove opportunità di rilancio dell’area industriale di Gissi», chiede Giuseppe Rucci insieme a Franco Zerra (Cisl) e Arnaldo Schioppa (Uil).
Paola Calvano
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