L’assessore Tiberio: «Richieste in aumento, ma sulle costruzioni il Comune ha le mani legate»

Due case per 200 domande

La crisi economica allunga la fame di alloggi popolari

VASTO. Due case popolari da assegnare (e su una pende un contenzioso) per soddisfare una lista di oltre 200 pretendenti. La crisi economica allunga l’elenco dei richiedenti. L’impegno politico non basta per garantire a tutti un tetto. La schiera di famiglie indigenti che attende, tra mille difficoltà l’assegnazione di un alloggio popolare si infoltisce.

«Le richieste sono in continuo aumento. Vorremmo accontentare tutti, ma non è possibile», ammette l’assessore Nicola Tiberio. «Il divario fra domanda e offerta si allarga ogni giorno di più ma il Comune può fare ben poco», si rammarica il titolare della delega all’edilizia popolare. Su 872 alloggi Ater distribuiti nel Vastese, la metà si trova in città.

L’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale conta 130 case popolari a San Salvo, 80 a Gissi, 37 a Castiglione Messer Marino, 34 a Cupello e 32 a Casalbordino. Il canone di affitto varia a seconda del reddito degli assegnatari, da 12 a 80 euro al mese. Si distinguono gli appartamenti cosiddetti convenzionati, per i quali l’affitto non dovrebbe superare i 300 euro al mese.
A Vasto (ma anche nel comprensorio) le domande di assegnazione sono di gran lunga superiori alle case disponibili. Da qui la necessità di verificare chi ha veramente diritto e se nel corso degli anni sono cambiati i requisiti per restarvi dentro. Gli alloggi dovrebbero coprire le emergenze più impellenti. Il Comune e l’Ater eseguono meticolosi accertamenti per evitare di dare la precedenza a chi non lo merita davvero.

Per questo l’amministrazione comunale ha chiesto aiuto alle fiamme gialle. «Un anno fa proprio la Finanza scoprì sei falsi poveri assegnatari di altrettanti alloggi», afferma l’assessore Tiberio. I finanzieri, che non hanno concluso le indagini, nell’autunno del 2008 verificando le dichiarazioni dei redditi rilasciate al Comune, scoprirono inesattezze e situazioni precarie inesistenti. Il primo risultato dei controlli furono sei denunce per truffa e falso in atto pubblico.

Il sindaco Luciano Lapenna e l’assessore Tiberio e l’assessore alle finanze, menico Molino, per evitare nuovi abusi, assegnazioni non corrette o l’utilizzo anomalo degli alloggi, hanno incaricato gli operatoi degli uffici preposti ad eseguire controlli incrociati sugli indicatori Isee (la dichiarazione della situazione reddituale) sul patrimonio disponibile e sul tenore di vita delle famiglie che hanno presentato la domanda. «L’auspicio è che il governo nazionale torni ad investire sull’edilizia pubblica. E’ l’unico rimedio per venire incontro alle esigenze dei cittadini», è quanto si augura l’assessore Tiberio.