E D’Alfonso attacca i Marcozzi boy’s
Il candidato allo Scalo con Marzoli e Faraone il giorno dopo il raduno dei grillini
CHIETI. Nessun riferimento alle inchieste giudiziarie, D'Alfonso preferisce chiarire i punti della sua candidatura. E va decisamente meglio allo Scalo. Di nuovo in città a distanza di pochi giorni, il candidato del Pd a governatore regionale ieri sera ha riempito il piazzale della caffetteria "Fuori Corso" con oltre 300 spettatori, di cui molti under 30, e due supporter d'eccezione sul palchetto allestito, il consigliere teatino Alessandro Marzoli e il segretario nazionale del Pd Davide Faraone.
Un botta e risposta con il Movimento 5 stelle che sembra incalzare a Chieti e in attesa di un intervento del governatore uscente Chiodi (che sabato alle 11,30 sarà a Chieti). E dopo una presentazione dei suoi ormai noti dieci punti con cui si presenta alle elezioni, e che racchiudono sulla carta tutti i temi principali e d'urgenza per risollevare le sorti dell'Abruzzo, la parola ad Alessandro Marzoli che ha chiesto e ottenuto una promessa importante: «Vogliamo che i giovani abruzzesi possano sperare in una regione in cui ci sia merito e che siano costretti, se proprio devono, ad andare via dal nostro territorio solo per motivi di studio per poi tornare a lavorare in Abruzzo. Deve essere un Abruzzo giovane». Spazio poi nella seconda parte del comizio a Faraone che ha parlato soprattutto del sostegno alla politica renziana, illustrando la sua idea di uno sguardo al passato per risollevare l'economia, puntando al modello del welfare italiano degli anni Settanta. (g.i.)
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