San Vito

E il camping resta all’asciutto i turisti: mai più in Abruzzo

SAN VITO. Si è trasformato in un incubo il soggiorno a San Vito marina per circa 600 ospiti del camping “Costa d’Argento” e per tutto il personale della struttura, alle prese con la gravissima...

SAN VITO. Si è trasformato in un incubo il soggiorno a San Vito marina per circa 600 ospiti del camping “Costa d’Argento” e per tutto il personale della struttura, alle prese con la gravissima carenza idrica di questi giorni. L’erogazione dell’acqua è stata sospesa da sabato pomeriggio alle 17,30 fino alle 6 del lunedì mattina. Martedì sera l’acqua è andata via di nuovo, alle 20 circa, scatenando il panico tra gli ospiti della struttura e proteste di esasperazione.

«Ho rischiato il linciaggio», racconta il proprietario, Olimpio Ferrante, «ho cercato di sopperire con delle scorte di circa 20 mila litri, ma sono bastate per poche ore appena». In tanti tra gli ospiti, durante le ore di siccità forzata, si sono rivolti ai carabinieri e ai vigili del fuoco per chiedere aiuto e soccorso per poi sentirsi rispondere che non si poteva intervenire. «È la prima volta che veniamo in Abruzzo», racconta un turista campano, «dispiace dirlo, ma non torneremo più. Non è possibile essere privati all’improvviso dell’acqua senza nessun avvertimento e in moltissimi tra le persone che abbiamo interpellato in paese, hanno fatto a scaricabarile. Abbiamo sopportato e continuiamo a sopportare situazioni igienico-sanitarie indicibili, al limite del grottesco. Abbiamo dovuto attingere acqua dalla piscina per i bisogni e qui ci sono centinaia di bambini». Il camping da giorni vive il disagio delle chiusure anticipate.

Il legale della struttura ha inviato ieri una diffida alla Sasi per chiedere di conoscere almeno gli orari della sospensione del servizio idrico oltre a pretendere di essere avvisati per guasti improvvisi. Diversi turisti hanno invece manifestato l’intenzione di far causa sia alla Sasi e sia alla struttura turistica per danni, costituendosi in una class action. «Va bene la rottura improvvisa di una tubatura», commenta esasperata una turista, «ma non l’attesa di oltre un giorno intero per ripararla».

Il proprietario del camping ha acquistato un bancale di acqua minerale da offrire ai clienti come acqua potabile. «Si è sfiorata la rissa», prosegue Ferrante, «quando l’acqua è tornata la gente si è accalcata neanche fossimo nel Terzo mondo. Il problema è anche rifornire i serbatoi, l’acqua non basta mai se viene chiusa prima della mezzanotte».

«È un danno d’immagine incalcolabile», commenta amaro il sindaco, Rocco Catenaro, «la Sasi è un fantasma, non abbiamo notizie da giorni. In queste settimane accogliamo migliaia di turisti, non è possibile vivere incubi di questo genere. Abbiamo trasmesso alla Sasi le dimensioni del problema e attendiamo un intervento immediato».

Daria De Laurentiis

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