Ex asilo alla Asl, la vendita slitta ancora
La maggioranza non si presenta in aula: è la terza fumata nera per il distretto sanitario allo Scalo
CHIETI. Per la terza volta salta la delibera per la vendita dell’ex asilo Peter Pan alla Asl. Dopo che il sindaco Diego Ferrara è stato costretto a ritirare la delibera nel consiglio di fine agosto, dopo la caduta del numero legale al momento di discutere la delibera nell’ultima seduta di lunedì, dopo una conferenza stampa in cui si assicurava che questa volta la delibera avrebbe avuto il via libera, al nuovo banco di prova la maggioranza non si presenta.
In aula ieri sera c’erano solo il presidente del consiglio comunale Luigi Febo e il consigliere Alberto Chiavaroli, che aveva già manifestato apertamente il proprio dissenso nei riguardi della delibera e che infatti ieri ha ribadito il suo no. Per la minoranza, invece, erano quasi tutti presenti, pronti a confermare il proprio no alla possibilità di vendere l’ex asilo alla Asl. Un no che non vuol dire contrarietà al progetto di realizzare una struttura sanitaria al posto dell’asilo chiuso nel corso della precedente amministrazione, ma determinato dal fatto che, a detta dei consiglieri di opposizione ma evidentemente anche di molti di maggioranza, il Comune non risulta proprietario di tutto il terreno da vendere alla Asl. Il sindaco Ferrara e il presidente Febo spiegano così quello che è successo: «A seguito di un ennesimo e fruttuoso confronto con gli organi competenti e al fine di rendere compatibile la delibera alle prerogative dell’Organismo di liquidazione e congruente con le disposizioni normative in materia di dissesto, questa maggioranza ritiene di voler effettuare un ulteriore approfondimento. Non è uno stallo, ma un passo a questo punto essenziale per rendere l’atto formalmente, giuridicamente e anche amministrativamente inattaccabile. Ci teniamo molto che questo contratto si completi, perché prevede la trasformazione di un edificio da anni all’abbandono, in casa di comunità, con servizi sanitari a disposizione della popolazione residente di un’area cittadina che dal 2018 è rimasta priva del distretto sanitario. Concluse le verifiche ulteriori, la delibera tornerà in consiglio».
Ma il Consiglio comunale di ieri non è stato indolore. A inizio seduta, a nome della minoranza, il capogruppo Lega Mario Colantonio ha chiesto la parola per fatto grave. Il presidente Febo non gliel’ha però concessa, ritenendo che in sede di votazione non si potesse fare una richiesta del genere. Gli animi si sono nuovamente accesi e la minoranza ha abbandonato l’aula per protesta, chiedendo le dimissioni immediate di sindaco, giunta e presidente del consiglio. Il fatto grave era relativo all’assenza della maggioranza in aula.
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