Famiglia distrutta a Chieti, migliorano le condizioni di Ricci. Negativi gli esami sui funghi

Esito negativo sulla tossicità dei funghi raccolti dalla Asl vicino casa. Si attendono i risultati delle altre analisi

CHIETI. La sua battaglia per la vita sta dando i primi frutti. Le funzioni biologiche di Marco Ricci si stanno riattivando lentamente e in modo progressivo. Ma per i medici dell’Umberto Primo è ancora presto per capire se il 48enne, colpito da una grave tossinfezione, riuscirà a superare i postumi del coma epatico e del trapianto di fegato. Ieri, l’ex dipendente della Telettra e titolare di un negozio per la telefonia mobile allo Scalo, ha ripreso a deglutire, a muovere lentamente braccia e gambe, ma gli specialisti devono ancora valutare se la tossinfezione alimentare, provocata molto probabilmente dall’ingestione di funghi avvelenati, ha danneggiato il sistema nervoso.

Una famiglia distrutta quella di Marco Ricci e nel giro di poche ore. Lui si era sentito male la notte del 23 marzo ed era stato ricoverato d’urgenza nella rianimazione del policlinico teatino. La moglie, Morena Capitanio, 44 anni, invece non ce l’ha fatta. Il suo cuore ha smesso di battere il 25 marzo dopo febbre altissima e una grave gastroenterite.

La donna è giunta senza vita all’ospedale di Colle dell’Ara. Poi le indagini sul sangue e il contenuto gastrico della Capitamio e altri prelievi su tessuti e liquidi organici del marito. Ma si attendono ancora i risultati. L'unico elemento nuovo che però non chiude la partita è l’analisi dei funghi prelevati dalla Asl in prossimità dell’abitazione dei coniugi. Esami che non avrebbero riscontrato alcuna tossicità.

Unica certezza, al momento, è dunque il lento ripristino delle funzioni vitali di Marco Ricci. La svolta sul caso potrebbe arrivare tra qualche giorno quando la Asl entrerà in possesso delle analisi fatte sui succhi gastrici della moglie la cui morte, potrebbe essere legata dalla tossinfenzione contratta dal marito.

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