Filmava i rapporti sessuali e ricattava: arrestato

29 Novembre 2012

Operaio ai domiciliari. Le ragazze adescate sul web e invitate a casa sua Poi le riprese a loro insaputa: «Chi mi lascia finisce su Internet»

VASTO. Ricattava le ragazze conosciute in chat e che avevano intenzione di interrompere il rapporto minacciando di mettere su Internet filmati compromettenti. L’ultima vittima, una ragazza di 23 anni di Lanciano, ha chiesto aiuto ai carabinieri. A.R., 35 anni, insospettabile operaio di una multinazionale della Val di Sangro, è stato arrestato. L’uomo si trova ai domiciliari nella sua casa di Vasto marina. L’operaio è accusato di estorsione e violenza sessuale. «Non ha mai costretto nessuna ragazza a seguirlo. Le giovani donne erano consenzienti», lo difende il suo legale, l’avvocato Giovanni Cerella.

Belle e sensibili. Single. Meglio se reduci da una delusione amorosa. Sicuramente estremamente vulnerabili. Le donne venivano riempite di complimenti e galanterie fino a quando non si convincevano a incontrare quello che pensavano fosse un dolce e romantico innamorato. Peccato che la stanza da letto di A.R. fosse diventata una sorta di candid camera in cui l’uomo filmava i rapporti sessuali all’insaputa della partner di turno. Guai se le ragazze si rifiutavano di incontrarlo ancora.

«L’uomo le ricattava minacciandole di diffondere in rete i filmati in suo possesso», racconta il capitano dei carabinieri, Giancarlo Vitiello. L’incubo per tante ragazze è finito quando una di loro, una giovane donna di Lanciano, ha deciso di chiedere aiuto ai carabinieri. Aiutati dai colleghi del servizio qualificato di controlli in rete, i carabinieri sono riusciti ad acquisire i contatti dell’uomo con diverse altre presunte vittime. Gli indizi raccolti hanno convinto il sostituto procuratore della Repubblica,Giancarlo Ciani, a chiedere l’arresto dell’operaio.

Nell’abitazione dell’uomo i carabinieri hanno sequestrato una telecamera e il computer con le nickname delle donne adescate. «Le indagini sono solo all’inizio. Stiamo ancora lavorando per verificare quante vittime ha mietuto con lo stesso metodo. Le ragazze arrivavano tutte da fuori città, per questo la loro individuazione richiede un lavoro certosino e minuzioso», affermano i carabinieri.

Il difensore Gerella ha chiesto al giudice di Vasto la remissione in libertà dell’operaio o in subordine la possibilità di farlo andare al lavoro.

Paola Calvano

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