Fli: atto vile contro Tavoletta

Il coordinamento regionale difende l'assessore rimosso

CHIETI. L'assessore Tavoletta sacrificato sull'altare di una politica che «non contempla la meritocrazia, ma la sottomissione al potere». Il coordinamento regionale di Fli va giù duro sul presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio.

A Futuro e libertà non va proprio giù l'espulsione dalla giunta dell'assessore, ormai ex, allo sport Silvio Tavoletta e, a colpi di macete, entra in casa Udc per difendere le proprie ragioni. «La decisione del presidente della Provincia è un atto meschino. Un atto violento sul piano politico, ma anche su quello personale. Meschino perché è il pegno di una rappresaglia iniqua, dall'inquietante stile epurativo, tipico di certa esperienza pidiellina, che supponevamo, però, estraneo alla pratica personale e politica di chi pensa di richiamarsi agli ideali del cattolicesimo democratico e persino ai valori cristiani». Per Fli, Di Giuseppantonio, agendo per conto terzi, «la forza delle poltrone e la brama di gestirne l'appeal» avrebbero contato molto di più delle capacità politiche di una persona da lui stesso più volte elogiata in pubblico.

«A Di Giuseppantonio manifestiamo il nostro sdegno» scrive in una nota il portavoce del coordinamento regionale di Fli Giuseppe La Rana «e tutta la nostra delusione per la rappresentazione di una politica irresponsabile le cui conseguenze, sul piano politico verranno masochisticamente pagate dai suoi protagonisti. Amministrativamente, però» puntualizza La Rana «finiranno per pagarla i cittadini, impotenti spettatori, come sempre, di giochi indecenti, il cui fine è il predominio sulle poltrone, anche con la prevaricazione».

Fli contesta anche le motivazioni dell'allontanamento di Tavoletta. «Respingiamo, come offensiva dell'intelligenza di chiunque, la motivazione del riequilibrio della rappresentanza territoriale. A volergli dar credito, spieghi Di Giuseppantonio perché mai dovrebbe essere proprio Fli a pagare per quello che sarebbe "un vizio d'origine", di cui non è responsabile. Unica colpa di Tavoletta, come più volte ha sottolineato il coordinatore provinciale di FliAlessandro Carbone, sarebbe stata quella di mettersi di traverso alla giunta comunale Di Primio non votando gli equilibri di bilancio in consiglio. Affronto che per l'assessore regionale Mauro Febbo andava ripagato con la cancellazione di Tavoletta dalla giunta. Ipotesi che trova conforto nei fatti.

Poi la minaccia velata di Fli: «Si auguri, Di Giuseppantonio di non rimanere vittima, un giorno, dei suoi stessi espedienti gladiatori, e, con onestà intellettuale, renda omaggio a se stesso, riconoscendo, al di là dei ringraziamenti di facciata, le capacità dell'assessore Tavoletta del cui operato si è sempre compiaciuto». Sarà il consiglio, in programma oggi, a dimostrare se la maggioranza ha ancora i numeri per goverare la Provincia. In ballo gli equilibri di bilancio dell'Ente.

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