Fondazione Carichieti, i soci danno il via libera al bilancio

L’azionista di maggioranza della banca dà l'ok al consuntivo e rilancia gli investimenti in città e nella provincia

CHIETI. Sono due i messaggi forti usciti ieri mattina da Palazzo de’ Majo: la Carichieti va difesa, la Fondazione investirà ancora molto su Chieti e provincia. Ovvero: Palazzo de’ Majo resta al centro di eventi culturali di livello internazionale, farà sinergia con le scuole dell’intera provincia e concederà l’ auditorium gratis a chi diffonde arte e cultura. Poco importa se ci saranno o no dividendi anche per il prossimo anno.

La Fondazione Carichieti ha chiamato a raccolta ieri quasi cento soci per dare l’ok definitivo al consuntivo 2013 e rilanciare la politica d’investimenti sociali e culturali per il territorio al di là di ogni spauracchio di crisi del sistema bancario internazionale.

Era una semplice presa d’atto del consuntivo, un passaggio formale quello in programma a Palazzo de’ Majo che però si è trasformato in un messaggio d’ottimismo e soprattutto in un impegno che l’azionista di maggioranza dell’unica cassa di Risparmio rimasta abruzzese (ne detiene l’80%, ciò che resta è di Banca Intesa) ha preso verso il popolo dei risparmiatori della controllata e il territorio in cui opera.

«Pur con i condizionamenti dettati dalla situazione economica finanziaria particolarmente difficile che sta vivendo il nostro Paese, la Fondazione nel 2013 è stata in grado di stanziare per lo svolgimento delle proprie attività erogativa una somma superiore a un milione e 250mila euro, il 30 per cento in più rispetto al 2012, per la realizzazione di 174 iniziative», si legge nel bilancio di esercizio 2013 che affronta, in modo decisamente ottimistico, anche il tema dell’esposizione debitoria verso la controllata Carichieti, per circa 5 milioni di euro, di fatto però già superata con un piano di rientro, definito dal rinnovato Cda, su indicazione del collegio sindacale (Giuseppe Cardellicchio, presidente; Giancarlo Liberati e Andrea Ziruolo) e del Comitato di indirizzo, che fissa in cinque anni l’arco temporale necessario per restituire il prestito. Così come viene ritenuta naturale, dagli stessi revisori dei conti, l’operazione di “diversificazione del pacchetto azionario”, in altre parole la cessione di una modesta quantità di azioni, pari al 5%, che il Mef ha raccomandato alla Fondazione presieduta dall’avvocato Pasquale Di Frischia. Ma è una raccomandazione che il ministero dell’Economia ha rivolto, in modo diffuso, a decine di altre fondazioni bancarie. A tal proposito, la Fondazione Carichieti ha già avviato l’iter nominando l’advisor che consiglierà i nomi di possibili acquirenti. Ma torniamo all’assemblea presieduta da Di Frischia, affiancato dal vice, Angelo Marrone e dal segretario generale, Fabio Marone, davanti alla platea dei soci che, prima della presa d’atto, ha osservato un minuto di silenzio per i soci scomparsi negli ultimi anni.

«Il bilancio è positivo», dichiara Di Frischia al Centro, «la Fondazione ha restituito questo palazzo ai cittadini. E il nostro obiettivo resta quello di continuare le attività culturali e sociali per la provincia accogliendo centinaia di studenti ed eventi come quelli su Sironi e l’Età augustea».