Foto alle due guardalinee svestite

24 Settembre 2024

Condannato un 39enne di Pescara per aver diffuso le immagini su Whatsapp

CHIETI. Non ha resistito alla tentazione di condividere con i compagni di squadra una fotografia delle due guardalinee semivestite nello spogliatoio, immortalate al termine di una partita di un campionato dilettantistico. Per questo un pescarese di 39 anni è stato condannato a sei mesi di reclusione, pena sospesa, con l’accusa di aver divulgato la foto incriminata mediante pubblicazione sul gruppo Whatsapp di un’associazione sportiva dilettantistica della provincia di Pescara: foto illecitamente realizzata all’insaputa dei soggetti ritratti, che ha comportato l’imputazione per «interferenze illecite nella vita privata», un reato che prevede una pena fra sei mesi e quattro anni di reclusione.
I fatti risalgono al febbraio del 2019. Lo spogliatoio è quello di un campo di calcio abruzzese, che poi le due donne hanno riconosciuto. Lo scatto, realizzato verosimilmente attraverso una finestra, ritrae le due collaboratrici di linea mentre si stanno rivestendo dopo la doccia: una è in abbigliamento intimo, l’altra indossa solo una maglia ma non ancora i pantaloni. L’autore della foto è rimasto ignoto, ma non chi l’ha divulgata sul gruppo Whatsapp del proprio club.
Da qui la foto è passata di telefono in telefono, ed è stata condivisa anche sui gruppi di altre squadre, con tanto di didascalia che indica chi sono le due segnalinee. E, di telefono in telefono, la notizia dell’esistenza di questa foto è arrivata alle dirette interessate. Che, giustamente, non l’hanno presa affatto bene. E giustamente hanno sporto denuncia e si sono costituite parte civile. Che fosse una foto rubata non c’erano dubbi, visto che le due erano sole in uno spogliatoio chiuso a chiave e per giunta sorvegliato dall’esterno.
Del fatto era stato tra l’altro messo al corrente anche il comitato abruzzese dell’Associazione italiana arbitri, che pure ha fatto la sua segnalazione alla polizia postale.
Ieri l’epilogo della vicenda, con il 39enne che è stato condannato a risarcire le due donne con duemila euro ciascuna: somma che è stata stabilità dal giudice monocratico del tribunale di Chieti Luca De Ninis, che ha emesso la sentenza. Il pm Natascia Troiano aveva di contro chiesto per il 39enne la condanna a nove mesi di reclusione.(a.rap.)
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