Fratello e sorella morti, nessuna sicurezza nel ponte sul Foro a Miglianico / Foto

28 Ottobre 2014

Polemica sulla sicrezza nel luogo in cui hanno perso la vita Pierpaolo e Valentina Timperio. Provincia sott’accusa: da mesi le balaustre sono sfondate in quattro punti, ma la legge impone di ripararle subito

MIGLIANICO. Il ponte maledetto di Miglianico diventa un atto d’accusa. Le morti di due ragazzi bellissimi, Pierpaolo Timperio e la sorella Valentina, di 27 e 23 anni, precipitati nel fiume Foro con la loro Fiat 500, hanno messo a nudo la latitanza degli enti in fatto di sicurezza stradale. In questo caso è la Provincia a dover rispondere. La tragedia che ha distrutto una famiglia di Miglianico ed ha sconvolto le comunità della Val Di Foro e di Chieti Scalo, dove fratello e sorella gestivano il bar Italians, ci spinge denunciare le condizioni di totale insicurezza di quel ponte che documentiamo con foto scattate nel giorno del lutto. E’ una inchiesta giornalistica che può assumere un grande valore per onorare la memoria di Valentina e Pierpaolo e smuovere la coscienze in un ente che deve garantire la sicurezza sulle nostre strade. Le immagini che potete vedere nella gallery mostrano i punti in cui la balaustra di protezione è distrutta.

GUARDA Ecco le balaustre rotte

 Il ponte si trova nel primo tratto della bretella che dal rondò del Golf club sale verso Miglianico. Ma non si tratta di rotture di pochi giorno fa. La più recente risale all’inizio dell’estate; la più vecchia ha praticamente compiuto un anno. Questo significa che la Provincia, cui spetta la manutenzione, ha lasciato trascorrere 365 giorni senza mai intervenire con una spesa che peraltro non è alta. E’ la prova della latitanza della pubblica amministrazione in fatto di sicurezza per centinaia di automobilisti che transitano ogni giorno sul ponte di contrada San Pantaleone. Queste immagini mettono la Provincia anche a rischio denuncia da parte della polizia stradale o dei carabinieri. C’è un articolo del codice della strada, il numero 15, che impone a chi danneggia opere pubbliche di risarcire i danni all’ente che ne è proprietario.

In questo caso, perché la Provincia non ha chiesto il risarcimento a chi, per incidente, ha danneggiato le balaustre del ponte? E se invece lo ha fatto, perché non c’è stato alcun intervento per rimettere il ponte in sicurezza? Era obbligata a farlo in base a un altro articolo del codice civile, il 2.051, che dice che ciascuno, anche un ente, «è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia». Invece le balaustre di protezione sono ancora distrutte e sostituiste da semplici nastri di plastica o da transenne. Domani, in prefettura, si svolgerà un importante comitato dell’ordine pubblico dedicato alla sicurezza stradale. Lo presiede il prefetto, Fulvio Rocco de Marinis, che ha invitato i sindaci e le forze dell’ordine a partecipare. E’ l’occasione per far sì che la tragedia di un fratello e una sorella non resti solo un immenso e inconsolabile dolore.