Bomba

Gas dal lago, torna la protesta

Il Wwf: progetto da bocciare. I Verdi: area a rischio frane

BOMBA. Sono pronti a tornare all’Aquila a manifestare contro l’impianto di estrazione del gas vicino al lago. Sindaci e cittadini della vallata del Sangro sono pronti a continuare la battaglia contro l’azienda americana Forest Oil, la quale ha ottenuto dal Tar il riesame del progetto da parte del Comitato di coordinamento regionale per la Valutazione di impatto ambientale (Via).

Sarà la terza volta. La prima volta il parere era stato rimandato, ma la seconda la raffineria della Forest aveva ricevuto una bocciatura. Adesso però è tutto da rifare. La palla torna al centro e al Comitato Via, nel cui parere negativo il tribunale amministrativo ha ravvisato lacune sia dal punto di vista delle procedure che della valutazione tecnica.

E sull’organo regionale piove un mare di critiche. «L’Abruzzo paga il cattivo funzionamento del Comitato Via», sostiene Luciano Di Tizio, presidente regionale del Wwf, «su Bomba un’intera comunità, l’amministrazione provinciale e migliaia di cittadini si era schierata per difendere il proprio futuro fornendo approfondimenti tecnici adeguati per bocciare il progetto. Ci aspettiamo non solo il rinnovo della bocciatura dell’intervento ma la redazione di un parere solido, con decine di pagine di motivazioni per evitare di esporsi a ricorsi amministrativi nel merito».

«Perché un progetto pericoloso, previsto in un’area geologicamente delicata, non trova da parte della Via le giuste motivazioni per un diniego definitivo?», si chiede il capogruppo dei Verdi, Walter Caporale». (s.so.)

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