I carabinieri durante il sopralluogo sulla Maiella dove sono state ritrovate le ossa umane

CHIETI

Giallo risolto: le ossa ritrovate sulla Maiella sono del fotografo scomparso sei anni fa

La scoperta grazie all'analisi del Dna: la morte di Valerio D'Ettorre provocata da un malore

CHIETI. La conferma è arrivata dal Dna: le ossa trovate sulla Maiella, a 2.450 metri d’altezza, sono di Valerio D’Ettorre, il
fotografo teatino sparito sei anni fa. Il medico legale Cristian D’Ovidio ha portato a termine la relazione sugli esami approfonditi svolti all’università d’Annunzio con la collaborazione dei genetisti forensi.

Sul fascicolo aperto dal pm Giuseppe Falasca può essere dunque cancellata la dicitura “morte presunta”: adesso hanno una paternità certa i resti rinvenuti da un turista lombardo il 17 agosto del 2020. Ed è possibile anche affermare come la morte di D’Ettorre, 59 anni, sia stata provocata da un malore.

Valerio D’Ettorre, 59 anni, sparito sulla Maiella nell’ottobre del 2015

Dai resti ossei del fotografo – rimasti esposti alle intemperie, in alta montagna, per ben cinque anni – non è stato facile estrarre il profilo genetico. Peraltro, per confrontare il Dna è stato necessario riesumare il corpo della madre di D’Ettorre, Maria Potere, morta nel 2015, un paio di settimane prima della sparizione di Valerio, e sepolta al cimitero di Chieti.

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