Giovane di Lanciano nell'inferno di Oslo: "Nessuno poteva immaginarlo"

Venusia Vinciguerra, originaria di Lanciano nel paese scandinavo dal 2005, racconta il dramma degli attentati
LANCIANO. "Un'esplosione fortissima che ha fatto letteralmente tremare le pareti di casa: abbiamo capito subito che si trattava di qualcosa di straordinario". È il racconto di una giovane abruzzese che vive ad Oslo dal 2005, Venusia Vinciguerra, originaria di Lanciano.
"Abito a 2 km da dove è avvenuta l'esplosione", ha raccontato la donna subito dopo l'attentato, "e lavoro a 500 metri dalla zona colpita, ma oggi sono tornata a casa prima dal lavoro perché è un venerdì estivo. Mio marito, norvegese, si trovava al lavoro al momento dell'esplosione e il suo edificio è stato evacuato dalla polizia. Si sentono le sirene delle ambulanze e gli elicotteri che volteggiano sul centro: sembra che la polizia stia valutando la possibilità di chiudere la metropolitana, che al momento è ancora aperta. C'è poca gente in giro, anche se qualche mezzo pubblico gira nelle strade, così come i taxi".
"La Norvegia", ha spiegato Venusia Vinciguerra, che lavora per un'associazione scout norvegese dopo aver conseguito ad Oslo il master in Scienze politiche, "è un Paese dove la polizia non gira armata e dove i politici non hanno scorta, li incontri facilmente in giro a piedi: è una scelta precisa che rende il Paese vulnerabile in casi come questo. Nessuno si aspettava una cosa del genere".