Gissi, riconversione fallita: fermi 75 operai Golden lady

Accuse alla Regione sulla fidejussione non concessa alla New Trade Schioppa (Uiltec-Uil): alla Nov Emic rimandate a casa 22 tute blu

GISSI. 26 maggio 2012: davanti ai cancelli della ex Golden Lady sfila la politica e si festeggia la riconversione. 13 aprile 2013: 75 lavoratori rimasti senza occupazione tornano davanti a quei cancelli, ma con loro ci sono solo i rappresentanti sindacali. Non era così che le maestranze immaginavano il loro futuro un anno fa.

«Francamente nemmeno noi immaginavamo questo epilogo. Sta di fatto che la Regione adesso non può far finta di niente. Questo sit-in, il primo di una lunga serie di iniziative, vuole essere un promemoria e anche un invito a muoversi», dice Arnaldo Schioppa, segretario provinciale della Uiltec-Uil. Il presidio ha raccontato il dramma vissuto dalle lavoratrici e dai lavoratori che avrebbero dovuto essere riassunti dalla New Trade entro il 22 marzo. La New Trade e la Regione da mesi si palleggiano le responsabilità. L’azienda sostiene che senza l’approvazione di una fidejussione non può andare avanti. La Regione afferma di non poter approvare una fidejussione che non è conforme alla legge.

«A oggi sono solo 12 le persone che lavorano nell’azienda tessile che ricicla capi usati. Altri 75 lavoratori sono stati licenziati e neppure richiamati», dicono Cgil, Cisl e Uil. «Il silenzio delle istituzioni è preoccupate e lo è anche l’assenza odierna dei politici. La riconversione è fallita. Occorre avere il coraggio di ammetterlo e soprattutto di trovare una soluzione», ripetono Giuseppe Rucci (Filctem-Cgil), Franco Zerra (Femca-Cisl) e Arnaldo Schioppa ( Ultec-Uil).

Il dramma dei 75 lavoratori non è l’unica vertenza che agoscia i sindacati. «A fine anno 22 lavoratrici della Nov Emic, azienda che assemblava materiale per il settore metalmeccanico, sono state messe in cassa integrazione. In questi giorni hanno ricevuto le lettere di licenziamento», racconta Schioppa. «La Val Sinello muore ma nessuno se ne accorge», è la denuncia del sindacalista.

Da più di un anno centinaia di lavoratori dell’area industriale di Gissi si tengono a galla grazie agli ammortizzatori sociali. «Ora stanno arrivando i licenziamenti: è arrivato il momento di fare qualcosa. La situazione è grave», insiste il rappresentante provinciale della Uil.

Il sit-in di ieri mattina è l'inizio di una nuova stagione di proteste. «È un modo per ricordare che in Abruzzo c’è la Valsinello. Ci sono 75 lavoratori della ex Golden Lady ai quali era stato annunciato e garantito un lavoro. Ci sono centinaia di operai che vengono mandati a casa nel silenzio totale. Non si può più andare avanti così. Il sindaco Nicola Marisi, il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, facciano qualcosa», è la richiesta di Cgil, Cisl e Uil.

Un grido d’allarme che fa il paio con la preoccupazione espressa più volte dagli industriali per il pesante aggravio fiscale dell’ultimo anno a carico delle imprese.

Paola Calvano

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