Gli operai della Golden Lady oggi davanti alla fabbrica

VASTO. Nell’uovo di Pasqua i lavoratori del Vastese hanno trovato ancora crisi e ammortizzatori sociali. La giornata odierna ha, per migliaia di persone, un sapore decisamente amaro. I dipendenti...
VASTO. Nell’uovo di Pasqua i lavoratori del Vastese hanno trovato ancora crisi e ammortizzatori sociali. La giornata odierna ha, per migliaia di persone, un sapore decisamente amaro. I dipendenti del Cotir aspettano sedici mensilità e non sanno quale sarà il loro futuro. Sider Vasto e il Pantalonificio D’Abruzzo attendono la riconversione. I dipendenti della Golden Lady aspettano addirittura la seconda riconversione dopo il fallimento della prima. Al momento all’orizzonte c’è una sola azienda disposta a riassorbire una sessantina di lavoratori. Davvero troppo poco. Per altri 300 il futuro è ancora incerto.
I numeri fotografano una realtà preoccupante. In Val Sinello la situazione è drammatica. La Val Sinello non è mai stata così male. È per questo che le lavoratrici della Golden Lady hanno deciso di festeggiare la ricorrenza del Primo Maggio con un pacifico presidio davanti alla loro fabbrica. Una presenza silenziosa che urla la drammaticità del momento. Un modo per ricordare che si festeggia qualcosa che non c’è più e soprattutto per non dimenticare. «Il Vastese ha bisogno di aiuto», ricordano Cgil, Cisl e Uil. In questi giorni i politici sono impegnati nella campagna elettorale. Il messaggio di chi teme di perdere il lavoro o l’ha già perso è chiaro. «Le promesse non bastano più. A tutti i politici chiediamo di tornare ad esistere», affermano decine di disoccupati costretti a chiedere aiuto alla Caritas.
Le lavoratrici e i lavoratori della ex Golden Lady sono diventati il simbolo della lotta per il diritto al lavoro. Da mesi sono saliti sulle barricate e non intendono cedere. La loro situazione è emblematica e racconta perfettamente il declino del Vastese. I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Giuseppe Rucci, Franco Zerra e Arnaldo Schioppa sono da sempre al loro fianco e lo saranno anche oggi. (p.c.)
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