"Hanno interrotto l'attività lavorativa, licenziati"I facchini di San Salvo trattati come gli operai Fiat

La Cft di Firenze, azienda che cura il facchinaggio nel centro smistamento alimentari Conad di San Salvo, ha licenziato due sindacalisti dello Slai-Cobas. Erano stati sospesi ad agosto per uno sciopero. Secondo l'azienda il loro comportamento avrebbe impedito il corretto svolgimento dell'attività lavorativa

SAN SALVO. Hanno ricevuto le lettere di licenziamento due dei quattro dipendenti del centro smistamento alimentari Conad di San Salvo per i quali l'azienda aveva disposto la sospensione cautelativa il 27 agosto scorso. I due licenziati lavorano per la Cft di Firenze, azienda che cura il facchinaggio nello stabilimento. Lo ha reso noto il coordinatore provinciale Slai-Cobas di Campobasso, Andrea Di Paolo, precisando che si tratta di due esponenti del sindacato e annunciando una prossima manifestazione di protesta in Abruzzo.

Il provvedimento di agosto aveva fatto seguito a uno sciopero durante il quale i quattro - i due sindacalisti dello Slai Cobas e due iscritti -, secondo l'azienda, avevano impedito "il corretto svolgimento dell'attività lavorativa".

Sin da subito Di Paolo aveva giudicato l'iniziativa "un atto inaudito e gravissimo", visto anche che i lavoratori erano stati accompagnati fuori dall'azienda dai Carabinieri. Lo sciopero di reparto, spiegò allora Di Paolo, era stato indetto per protesta contro le precarie condizioni di lavoro, "dal punto di vista igienico e della sicurezza". Lo Slai Cobas si rivolgerà al Tribunale di Vasto, invocando l'articolo 28 dello statuto dei lavoratori per attività antisindacale.
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