I giostrai: il luna park deve tornare alla Pietrosa

19 Giugno 2012

LANCIANO. «Le giostre devono rimanere in centro». Mentre da un lato il comitato del Settembre lancianese è impegnato a “salvare” i punti forti della tradizione delle festività patronali - fuochi...

LANCIANO. «Le giostre devono rimanere in centro». Mentre da un lato il comitato del Settembre lancianese è impegnato a “salvare” i punti forti della tradizione delle festività patronali - fuochi pirotecnici, luminarie e banda - dall’altro impazza il caso “luna park”. È bastato che il sindaco, Mario Pupillo, in occasione della presentazione del nuovo direttore delle Feste, Stefano Angelucci Marino, annunciasse che le giostre cambieranno sede- «quelle più rumorose e destinate ai ragazzi più grandi dovranno trasferirsi nell’area fiera», ha precisato - a scatenare il dibattito, specie sui social network.

La dislocazione del luna park sembra, addirittura, preoccupare gli internauti più del budget ridotto con il quale si dovrà realizzare il cartellone degli eventi e salvaguardare la tradizione delle festività in onore della Madonna del Ponte. L’area fiera, in contrada Iconicella, è considerata troppo lontana, specie per gli adolescenti che sono i fruitori principali del luna park.

C’è chi, in alternativa, propone il parcheggio di via Per Frisa, che per dimensione e livelli di sicurezza è però inadatto. Alla fine la Pietrosa resta la soluzione ideale, anche se così non la pensano i residenti di via Ferro di Cavallo. E c’è poi la questione dello spostamento degli autobus scolastici.

Se la decisione di spostare le giostre dal centro città, pare, fosse concordata dall’anno prima con gli stessi giostrai, sono questi ultimi a fare il primo passo indietro. «Chiediamo un incontro con l’amministrazione comunale», dice Piera Vacone, rappresentante della categoria, «siamo disposti ad accettare qualsiasi limitazione, di musica, orari e altro, che il Comune vorrà stabilire. Ma non chiedeteci di andare all’area fiera».

La Vacone riconosce che lo scorso anno c’è stato più di un problema, di ordine pubblico e disciplina. «Il Comune ha le sue buone ragioni», ammette, «ma per una mela marcia non può pagare tutta la categoria. Siamo 50 famiglie che si apprestano a lavorare sulla piazza di Lanciano: in un momento così forte di crisi mandarci fuori dal centro, dal cuore delle feste, è come dirci di non venire. Il luna park ha bisogno di tante ore perché si realizzi un guadagno, noi muoviamo il commercio e versiamo un contributo economico per le Feste. Vogliamo sederci a un tavolo con il sindaco, il vice sindaco, il presidente del Comitato per trovare un compromesso: il Comune stabilisca delle regole e chi non le rispetta è fuori. Ma le giostre», conclude la Vacone, «devono rimanere in centro».

Stefania Sorge

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