I medici Cisl chiedono di commissariare la Asl

Stato di agitazione sul riassetto degli ospedali nella Provincia: Zavattaro sotto accusa

CHIETI. Il clinicizzato di Colle dell'Ara trascinato nel caos dalla riorganizzazione che ancora dopo due anni non c'è, e si tratta di quell'"atto aziendale" che doveva perfezionare la fusione tra la Asl di Chieti e quella di Lanciano-Vasto. E' la denuncia dei medici della Cisl, che rincarano la dose chiedendo al commissario della Sanità abruzzese Gianni Chiodi di commissariare la Asl.

In campo scende il segretario generale della Cisl Abruzzo Luigi Leonzio per proclamare lo stato di agitazione dei medici ospedalieri con diffida al manager Francesco Zavattaro di definire i budget 2011 per i dirigenti medici secondo le linee già dettate dalla Regione. Firmato anche dal responsabile sindacale della Asl Enrico Scala e dal segretario aziendale Marcello Caputo, il documento che chiede anche di commissariare la dirigenza aziendale, è un'incalzante requisitoria sulle disfunzioni che avrebbero abbassato il livello dell'assistenza ospedaliera nell'intera provincia teatina. «In assenza di chiari certi e definitivi provvedimenti di riordino», fanno presente i sindacalisti, «i piccoli ospedali provinciali di fatto sono progressivamente depotenziati accrescendo il rischio assistenziale per i ricoverati, talora anche critici, e per gli operatori privi di tecnologie adeguate e in carenza di organico».

Deciso l'attacco a Zavattaro, colpevole secondo la Cisl di non aver ancora stabilito i criteri della nuova organizzazione conseguente all'accorpamento delle due aziende sanitarie del Chietino.

«L'atto aziendale, strumento fondamentale per il riassetto organizzativo-assistenziale, più volte preannunciato e presentato in "bozze" alle organizzazioni sindacali», attacca la Cisl, «è continuamente modificato e riformulato e di nuovo ripresentato in bozze. Questo per le evidenti contraddizioni derivanti dalla scelta del tutto discrezionale del direttore generale di voler attingere talora dal vecchio piano sanitario regionale, talora dal piano di rientro commissariale (il piano di rientro dal debito della Sanità abruzzese per circa 3500 miliardi di lire accumulati dal centrodestra al governo regionale tra il 2000 e il 2005, ndc), ma sono documenti che presentano differenze e in alcuni casi contrasti palesi».

Lucida l'elencazione della Cisl sui problemi che affliggono il policlinico universitario. «Centro di riferimento», osservano Leonzio, Scala e Caputo, «il clinicizzato si presenta sempre più invaso da barelle nei corridoi, dovendo supportare l'assistenza del territorio mai pienamente attivata e potenziata, nonché degli ospedali limitrofi. Questo senza un adeguato aggiornamento e potenziamento tecnologico e di personale. Mentre le liste di attesa per esami di routine o per ricoveri programmati, soprattutto chirurgici, sono sempre più lunghe, creando disagi agli utenti, carichi di lavoro non più tollerabili per gli operatori e amplificazione della mobilità passiva extraregionale».

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