I sindaci Pd: la Sasi ripiana i debiti del centrodestra

Il centrosinistra replica alle accuse del Pdl contro il Cda “monocolore” «Ci hanno proposto sempre candidati privi di requisiti per far fallire la società»

LANCIANO. «I bilanci sono certificati, l’attuale Cda sta ripianando i debiti contratti dal Cda di centrodestra alla guida dell’ex consorzio acquedottistico. Scutti è stato scelto per la presidenza della Sasi non per appartenenze politiche ma per il suo curriculum, a differenza del centrodestra che in tutti gli enti che amministra piazza personaggi che non sempre hanno i requisiti e le competenze necessarie ma sono dei politici. Basta vedere l’ex Cda Ecolan». Risponde punto a punto con veemenza Camillo Di Giuseppe, sindaco di Altino e segretario del Pd, assieme all’assessore di Vasto Nicola Tiberio, alle accuse mosse dal centrodestra sulla “questione Sasi” con i bilanci finiti in Procura. «Il Cda Sasi non comprende membri del centrodestra perché Patrizio D’Ercole», continua, «non ha i requisiti per farvi parte, il candidato Antonio Remossi addirittura non era stato avvisato dell’incarico e allora in base alle quote entra Vincenzo Marcello, terzo membro della lista del centrosinistra».

La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per i due Cda Sasi per i bilanci 2009-2010, che non rispecchierebbero il reale stato economico della società, e un Cda che non è quello eletto il 7 ottobre scorso dall’assemblea dei sindaci.

«Il bilancio 2012 è certificato da una società esterna. In quelli del 2009-2010 ci sono costi sociali, debiti contratti dall’ex consorzio acquedottistico guidato da membri di centrodestra. L’attuale Cda si trova a dover ripianare quei debiti. Poi»continua Di Giuseppe, «i 9 milioni che la Sasi, secondo una sentenza di primo grado, dovrebbe versare all'Acea non devono essere iscritti nel bilancio. L’Acea, società privata, non deve avere nulla. Ci ha seccato fiumi e sorgenti arricchendosi. Siamo pronti alle barricate per riavere i nostri fiumi e cacciare l’Acea».

Ieri poi si è riunito per la prima volta il Cda eletto il 7 ottobre ma oltre a Scutti e Brunella Tarantini, membri del centrosinistra, non c’era Patrizio D’Ercole, eletto nelle file del centrodestra, bensì Vincenzo Marcello del centrosinistra. «C’è un delibera votata dai soci in cui è scritto che chi non ha i requisiti necessari è escluso da Cda», dice ancora Di Giuseppe, «in base a questa delibera, alla legge regionale, i legali Sasi hanno evidenziato che D’Ercole non può essere nel Cda perché non è funzionario comunale.Volevamo creare una lista unica con il centrodestra ma abbiamo rinunciato perché loro hanno continuato a scegliere candidati privi dei requisiti con il chiaro intento di far fallire la Sasi».(t.d.r.)

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