la ricetta di d’alessandro

«I soldi per ridurre le tasse? Tagli su rifiuti e incarichi»

VASTO. «Azzerare la Tasi tagliando le spese, prima fra tutte quelle relative alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti che comportano un costo per le casse comunali di circa 7 milioni di euro l’an...

VASTO. «Azzerare la Tasi tagliando le spese, prima fra tutte quelle relative alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti che comportano un costo per le casse comunali di circa 7 milioni di euro l’anno».

Le minoranze propongono la loro ricetta al sindaco Luciano Lapenna che aveva accusato una parte dell’opposizione di fare solo «propaganda demagogica».

La querelle è sulla tassa sui rifiuti indivisibili (in pratica una Imu mascherata): il consiglio comunale ha approvato l’aliquota minima, pari all’uno per mille, rigettando la proposta di sei consiglieri che avrebbero voluto la Tasi pari a zero. Un’operazione del genere avrebbe comportato per il Comune un mancato introito di tre milioni di euro. A tanto ammonta la somma che l’ente conta di incamerare con la Tasi, la nuova imposta comunale istituita dalla legge di stabilità 2014. Riguarda i servizi rivolti alla collettività, come ad esempio la manutenzione stradale o l’illuminazione.

«Il sindaco ha il coraggio di chiederci dove trovare i soldi? Eccolo accontentato», afferma Davide D’Alessandro (indipendente), «potrebbe, ad esempio, ridurre le spese per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti: oltre 7 milioni l’anno, una cifra spropositata, un quarto del bilancio, che serve solo ad ingrassare la Pulchra e il Civeta. Su questo tema Lapenna fa sempre orecchie da mercante. Un’altra idea? I 600 mila euro buttati dalla finestra per la pista ciclabile del Vallone Lebba, mai inaugurata e già fatiscente, oggi sarebbero tornati molto utili. Avrebbe potuto evitare il dubbio investimento di acquisire al patrimonio comunale l’impianto sportivo per salvare i debiti dei Salesiani, gli assegni ad personam elargiti con disinvoltura, i tanti soldi sperperati per pagare chi dirige Teatro Rossetti, Scuola civica musicale e Centro studi Rossettiani. Troppi soldi si perdono per mille rivoli, troppi stipendi sono oltre il limite della sopportabilità. Troppo grasso cola dalla pubblica amministrazione, l’ha detto persino il presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi. E Vasto, purtroppo, non fa eccezione», incalza il consigliere che accusa la giunta di «continuare a sperperare e a tassare. Se Positano e tanti altri comuni, che non sono in Albania ma in Italia, hanno deciso di applicare la Tasi pari a zero è perché, al contrario di Vasto, hanno saputo programmare per tempo e ricavare ingenti somme da solidi investimenti, penso al fotovoltaico. Lapenna, purtroppo, non programma ma decide ciò che accade, tanto ci sono i cittadini a coprire i buchi», conclude D’Alessandro. (a.b.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA