Iezzi: rischi igienici per l’emergenza idrica

Guardiagrele, l’assessore dà l’allarme sui pericoli dovuti alle prolungate interruzioni dell’acqua

GUARDIAGRELE. «L'emergenza idrica nasconde anche insidie di carattere igienico-sanitario che non vanno prese alla leggera». L'assessore alla Sanità Floriano Iezzi, di professione medico, interviene sul pericolo sempre incombente dei rubinetti a secco nel comprensorio dell'Avello, anche nel pieno delle festività.

Il caso più clamoroso nel 2008 a Orsogna, quando si prosciugò l'intera rete urbana tra la notte di San Silvestro e il seguente Capodanno, lasciando senza una goccia d'acqua ristoranti e abitazioni nell’ora del tradizionale cenone. «Abbiamo osservato che i ripetuti e prolungati distacchi», annota Iezzi, «hanno causato disagi ai molti residenti sprovvisti di serbatoi domestici di accumulo e autoclavi, e non per negligenza ma perché le loro case non sono tecnicamente predisposte a ospitare questi dispositivi. Mi riferisco a decine di abitazioni del centro storico, per esempio».

L'emergenza acqua imperante fino allo scorso ottobre, racconta l'assessore, «ha portato difficoltà anche di ordine igienico nelle famiglie con bambini molto piccoli o anziani malati costretti a letto. In questi casi», osserva, «si è compiuto un vero e proprio salto nel passato, quando ci si approvvigionava alle fontane pubbliche e i rischi sanitari erano un'incognita della vita quotidiana».

Iezzi commenta a questo proposito alcuni articoli della recente delibera adottata a maggioranza poco prima delle festività natalizie, in occasione del Consiglio monotematico sull'emergenza. Delibera che fra l'altro invita con tono perentorio il gestore idrico per il Chietino, la Sasi spa, «a comunicare con tempestività e congruo anticipo le razionalizzazioni idriche che verranno attuate sul territorio del Comune di Guardiagrele anche a mezzo di stampa, manifesti e avvisi sonori.

«I pericoli», spiega l'assessore, «si annidano laddove la sospensione si protrae per molte ore al giorno. Basterà invece centellinare le interruzioni in modo che la durata non si estenda per l'intera giornata. E occorrerà tenere conto di quanti escono per lavorare di prima mattina e si assentano da casa fino a sera. Per molti di loro non è stato possibile attendere all'igiene personale e dell'abitazione, visto che l'acqua ritornava per poche ore ma nelle ore centrali della giornata».

Francesco Blasi

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