Prosegue l’attuazione della sentenza del Tar di Pescara per consentire il libero accesso dei bagnanti sul litorale

Il Delfino, via le recinzioni dalla spiaggia

E' il terzo stabilimento balneare costretto a rimuovere le reti metalliche

VASTO. Ci sono voluti due anni, ma alla fine l'ha spuntata il Comune. La recinzione dello stabilimento balneare "Il Delfino", nella parte centrale del litorale, è stata rimossa senza l'intervento delle ruspe. Il titolare della struttura, Rino Pomponio, che è anche presidente del Consorzio "Lidi vastesi", ha tolto le reti.

Una rimozione figlia dell'invito arrivato da parte dell'ufficio urbanistico ad adeguarsi alla sentenza del Tar di Pescara. «La recinzione deve essere rimossa perchè è abusiva», queste le conclusioni cui erano giunti i giudici amministrativi che, sul solco di una giurisprudenza ormai consolidata, hanno rigettato a gennaio il ricorso presentato da Pomponio, dichiarando legittimo l'operato del Comune. Il ricorrente, difeso dagli avvocati Giuseppina Di Risio e Giuseppe Tagliente, aveva impugnato l'ordinanza di demolizione del 30 maggio 2008 con cui il dirigente della sezione urbanistica comunale, Alfonso Mercogliano, intimava all'operatore di rimuovere le reti installate intorno alla struttura durante il periodo estivo, essendo la stessa autorizzata solo per l'inverno.

A Pomponio, protagonista insieme ad altri colleghi balneatori di una strenua battaglia a favore delle recinzioni che ha trovato nel centrodestra in Regione un valido alleato, non è restato altro da fare che dare seguito all'ordinanza del Tar di Pescara eliminando le reti metalliche messe a difesa dello stabilimento. Finora sono tre le recinzioni rimosse sulla spiaggia per garantire il libero accesso dei bagnanti al litorale.

Le prime reti abbattute dalle ruspe del Comune sono state quelle installate intorno alla "Sirenella" e allo stabilimento "Sabbia d'oro" nella parte centrale del lido vastese. Azioni di forza che destarono clamore, dividendo come succede in questi casi l'opinione pubblica tra favorevoli e contrari.  Ma la "guerra" ad oltranza tra l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Luciano Lapenna (Pd), che ha sempre dichiarato di voler liberare la spiaggia dalle reti metalliche, e i balneatori, che le difendono strenuamente intravedendo nelle barriere l'unico deterrente ai raid vandalici, continua a suon di carta bollata. 

Altri ricorsi sono pendenti al Consiglio di stato: sono quelli dei titolari del "Lido del sole", la struttura di proprietà della famiglia Sallese presente nel lungomare Cordella, a nord del litorale. Hanno deciso di continuare la loro battaglia legale, convinti come sono di avere tutte le carte in regola.

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