Il percorso di 12 detenuti Ora sono reinseriti

4 Maggio 2014

Convegno conclusivo del progetto Proserpina con i reclusi della Casa lavoro In cantiere il laboratorio per la produzione di abiti da lavoro e la pensione per cani

VASTO. Carciofini sottolio, miele millefiori, succo e polpa di pesca, marmellate e ortaggi in agrodolce, tutti etichettati e pronti per la commercializzazione. A confezionarli sono stati dodici internati della Casa Lavoro di Vasto che hanno partecipato al progetto Proserpina, una iniziativa volta a favorire lo sviluppo di opportunità di reinserimento socio-lavorativo di soggetti in condizioni di svantaggio sociale.

Ieri a Palazzo D’Avalos si è svolto il seminario conclusivo con la proiezione di un video e la presentazione dei risultati. Oltre al direttore dell’Istituto, Massimo Di Rienzo, hanno partecipato alla manifestazione il magistrato di sorveglianza di Pescara, Maria Rosaria Parruti, il sindaco di Vasto Luciano Lapenna, Roberto Furlotti del Cipat Abruzzo e operatori penitenziari.

«Con Proserpina si è voluta dare concretezza alle cose fatte e creare non solo aspettative, ma generare un ambiente favorevole, attenzione verso alcuni percorsi e processi e soprattutto dare risalto alle competenze, alle abilità e capacità di cambiamento di coloro che sono stati coinvolti», spiega Antonella Baccari, fondatrice della società consortile Biosapori di Casacalenda e formatrice esperta in tecnologie alimentari, «è stato realizzato un progetto formativo che ha fortemente scommesso, prima che sulle metodologie, sulle persone, sulla loro positività nell’avvicinarsi a temi distanti anni luce quali la sicurezza alimentare, la tipicità e qualità del prodotto, e metodi di trasformazione. Tutto questo è accaduto con Proserpina. Non è un caso che l’amministrazione penitenziaria insiste nel voler continuare ed investire in questa tipologia di esperienza perché la formazione è uno strumento eccezionale per attivare importanti processi partecipativi anche dei soggetti più deboli».

Il direttore Di Rienzo, oltre a porre l’accento sugli aspetti organizzativi legati alla trasformazione del Carcere in Casa Lavoro e sulla diversa tipologia di reclusi (internati), si è anche soffermato sugli altri progetti in cantiere. É il caso del laboratorio per la produzione seriale di tute e camici da lavoro, (che sta incontrando qualche ostacolo burocratico per la riconversione di un capannone industriale) e della pensione per cani, progetto quest’ultimo che l’educatore Lucio Di Blasio sta portando avanti insieme all’agronomo Nicola Giarrocco. Nell’attesa ci si sta prodigando per dare impulso alle attività dell’azienda agricola, di cui il progetto Proserpina rappresenta il versante formativo ed addestrativo.

I dodici internati impegnati nella formazione hanno approfondito tematiche di sicurezza alimentare, qualità del cibo e modalità di trasformazione dei prodotti, oltre a strategie di marketing. Il gruppo ha anche visitato un frantoio mostrando interesse e tempestando di domande l’imprenditore.

Il risultato di questo percorso, durato 110 ore, è stata la produzione di 250 vasetti fra sottolii di varie tipologie, marmellate e succhi di frutta che verranno avviati alla commercializzazione grazie alla collaborazione del Conad di via Alessandrini.

Anna Bontempo

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