Il Tar: abusiva l’antenna di località Atriena

Gessopalena, il consigliere di minoranza Bozzi: il Comune sapeva del traliccio ma è rimasto fermo

GESSOPALENA. La stazione radio base per telefonia cellulare in località Atriena è abusiva: lo ha stabilito una sentenza del Tar Abruzzo del 18 febbraio. Adesso l’amministrazione comunale dovrà tener conto della decisione del tribunale amministrativo e regolarsi in merito.

L’antenna, alta 28 metri, è stata innalzata dalla Ericsson, mandataria di H3g, ai primi di dicembre 2012, su un sito diverso da quello dichiarato nel piano annuale delle installazioni. Il fatto fu segnalato, attraverso alcuni esposti indirizzati al Comune e alla Procura di Lanciano, dai consiglieri di opposizione Tullio Bozzi, Carmine Caniglia, Lucio D’Orazio e Domenico Larcinese, che oggi affermano: «Un altro nodo è arrivato al pettine».

Neanche una raccolta firme di centinaia di cittadini gessani e consegnata all’amministrazione comunale, fu sufficiente a bloccare i lavori. «Il sindaco, Antonio Innaurato», racconta Tullio Bozzi, «dichiarava di non saperne nulla, anzi che le autorizzazioni erano state rilasciate dal Suap del Sangro Aventino, e a esso doveva essere inviata la richiesta di sospensiva, in quanto il Comune non c’entrava nulla». Il responsabile dell’ufficio tecnico, il 25 febbraio 2013, emetteva un’ordinanza di demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi. Subito dopo, però, tornava sui propri passi e, in autotutela, annullava l’ordinanza di demolizione autorizzando, di fatto, la conclusione dei lavori convinto del “silenzio-assenso” vantato dalla Ericsson. Poco dopo la stazione radio andava in esercizio.

I consiglieri di opposizione non si diedero per vinti e indissero una pubblica assemblea per spiegare ai cittadini le carenze autorizzative e invitandoli a rivolgersi al Tar dando incarico all’avvocato Paolo Nicola Muratore, del foro di Vasto. Il tribunale amministrativo, sezione distaccata di Pescara, ha accertato che l’impianto realizzato è un’opera infrastrutturale iniziata, realizzata, completata e attivata senza titolo. Per questo obbliga il comune di Gessopalena e per esso il tecnico comunale, a riesaminare il provvedimento in autotutela, prima pronunciandosi in modo espresso sull’istanza di localizzazione del manufatto e quindi, decidere se demolire o no le opere.

«Alla luce di tutto ciò», conclude il consigliere comunale Bozzi, «è evidente che il Comune sapeva che cosa si stava realizzando in contrada Atriena, avrebbe dovuto conoscere le carenze autorizzative, avrebbe dovuto agire di sua iniziativa, ma sicuramente avrebbe dovuto farlo alla ricezione degli esposti e raccolta firme, a evitare l’abuso e far rispettare la legalità».

Matteo Del Nobile

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