Il Wwf: ci dicano cosa c’è nel fiume Trigno

San Salvo, l’associazione chiede che venga fatta chiarezza sulle cause dell’inquinamento

SAN SALVO. L’acqua del Trigno non è più inquinata ma resta vietata. E questo la popolazione non riesce ad accettarlo. «Ci stanno prendendo in giro», hanno scritto in una lettera indirizzata al Centro alcune famiglie residenti sulla riviera. «Noi ormai crediamo solo ai fatti e i fatti smentiscono le rassicurazioni».

Una logica che è difficile poter contestare e che viene acclarata dalle ultime decisioni prese dalla Regione. Il presidente del Coniv, Arnaldo Tascione, ha confermato che l’ente è stato autorizzato a prelevare l’acqua da distribuire alla riviera vastese a monte di San Giovanni Lipioni e non più a Lentella. La decisione ha provocato l'intervento del Wwf. L’associazione ambientalista chiede alle autorità sanitarie regionali di fare immediatamente chiarezza sui motivi che hanno portato al declassamento dell’acqua e sui motivi per i quali quell’acqua non possa più essere utilizzata. «La popolazione va informata sullo stato di salute del fiume e sulle cause dell’inquinamento. È un suo diritto peraltro contemplato dalla direttiva quadro 2000/60 dell’Unione Europea che rende la partecipazione e l’informazione dei cittadini obbligatorie da parte degli enti pubblici», ammonisce Ines Palena, presidente del Wwf zona frentana e Costa Teatina. «Il dato più inquietante è che il declassamento dell’acqua è stato sancito a gennaio su prelievi fatti a novembre. Mi chiedo come sia stato possibile attendere due mesi per agire? E cosa è stato distribuito per due mesi alla popolazione?», chiede la Palena ricordando che i trascorsi del fiume che segna il confine fra Abruzzo e Molise (nel Trigno dal 2000 al 2002 fu trovato dicloroetano e nel 2012 arsenico) avrebbero dovuto indurre le autorità preposte a disporre particolari servizi di vigilanza e controllo.

Il Wwf ha predisposto l’accesso agli atti dell’Asl e dell’Arta pronta ad intervenire, dove sarà possibile, per sollecitare interventi di salvaguardia del fiume e dei diritti dei cittadini.

Intanto la protezione civile Valtrigno continua a distribuire 500 quintali di acqua al giorno alle aziende di Piana Sant’Angelo e ai privati. L’acqua viene presa dai serbatoi del Comune e distribuita alle industrie per il servizio mensa e alla popolazione per l’uso giornaliero. (p.c.)

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