Immigrazione clandestina, arresti in tutta Italia blitz dei carabinieri anche a Chieti

Sgominata organizzazione criminale finalizzata ad agevolare l'ingresso illegale in Italia di extracomunitari indiani e pakistani. Arresti e obblighi di dimora anche a Bergamo, Lodi, Vicenza, Cremona, Piacenza, Brescia, Padova e Palermo

CHIETI. Un'organizzazione criminale finalizzata ad agevolare l'ingresso illegale in Italia di extracomunitari indiani e pakistani, è stata smantellata dai carabinieri con un'inchiesta partita da Bergamo. I militari hanno eseguito nove ordinanze di custodia cautelare nelle province di Bergamo, Lodi, Vicenza, Cremona, Piacenza, Brescia, Padova, Chieti e Palermo. I provvedimenti sono stati emessi dal gip di Bergamo su proposta della locale Procura nei confronti di altrettante persone di nazionalità indiana, pakistana, marocchina e italiana, ritenuti i componenti di una unica associazione a delinquere con ramificazioni in tutta Italia. Quattro persone sono finite in carcere, altri due agli arresti domiciliari, mentre per tre di loro è stata applicata la misura dell'obbligo di firma.

L'indagine ha avuto inizio nell' ottobre 2011, quando si è scoperto che un indiano residente a Seriate (Bergamo) gestiva insieme ad un pakistano una vera e propria agenzia illecita che offriva una serie di servizi a pagamento per far entrare clandestinamente nel territorio italiano cittadini asiatici. I due pensavano a preparare il viaggio aereo, ad effettuare le comunicazioni via e-mail, a predisporre i visti falsificati in India e Pakistan e, all'occorrenza, a mettere a disposizione falsi permessi di soggiorno. L'organizzazione procacciava - verosimilmente con il concorso di pubblici ufficiali tuttora da identificare - certificazioni e documenti contraffatti per consentire l'ingresso clandestino sul territorio nazionale di gruppi di cittadini indiani e pakistani, dotandoli di falsi nulla osta. Una volta giunti in Italia gli immigrati venivano abbandonati al loro destino o si rivolgevano nuovamente all'organizzazione per cercare di regolarizzare la loro posizione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA