Imprese teatine, crescita lenta

Convegno sull'economia. Camera di commercio: allarme occupazione

CHIETI. L'economia teatina traballa, ma non molla. Nonostante la crisi e alcuni dati al di sotto di quelli regionali, quanto diffuso ieri dalla Camera di Commercio di Chieti in occasione della "Giornata dell'economia" mostrano una lenta risalita. Bene in particolare le esportazioni, da rivedere l'imprenditoria in rosa e preoccupante quella giovanile.

«Nel 2010 il sistema economico della nostra provincia ha sostanzialmente tenuto», spiega il presidente della Camera di Commercio di Chieti Silvio Di Lorenzo, «soprattutto se consideriamo la gravità della crisi internazionale che nel 2009 ha avuto il suo momento più difficile e se vi aggiungiamo anche la particolare composizione strutturale della nostra economia, con grandi imprese industriali legate a settori sensibili e su una rete di piccole e piccolissime imprese». Questo lo spunto di partenza nella ricca e dettagliata analisi con cui si è evidenziata una crescita al di sotto di quanto fatto registrare a livello regionale. Tuttavia, una serie di dati fanno ben sperare per il futuro.

Innanzitutto è ascrivibile alla provincia di Chieti il 30% del valore aggiunto regionale, così come nella graduatoria nazionale del Pil-pro capite positivo il dato del 71º posto, superiore alla media del Sud e secondo in Regione solo a L'Aquila, decisamente dinamica nel 2010, che ha raggiunto il 69º. In quanto alle imprese, in Provincia ne sono nate 2.860, poco più di quelle che hanno cessato l'attività (2.835), con un saldo positivo di 25 unità. Il bilancio tra le nuove iscrizioni e le cessazioni si traduce in un modesto tasso di crescita, pari a 0,5%, mentre quello regionale si attesta sul 1,47%. I dati Istat, inoltre, dimostrano un tasso di disoccupazione a livelli superiori alla media nazionale, con particolare difficoltà per le componenti femminili e giovanili. Anche se è l'esportazione il punto di forza con il 65% del totale regionale, che dopo la brutta battuta d'arresto nel 2009 è tornata a mostrare segnali positivi. Per quanto riguarda i singoli settori, quello agricolo ha registrato una netta riduzione, seguito da quello commerciale.

Nei servizi, invece, andamento negativo nel settore dei trasporti, mentre di segno positivo quello delle costruzioni che chiude il 2010 con un saldo positivo di 11 unità, pari ad un tasso di crescita di 0,2%. «ccorre dunque creare le condizioni per mantenere la presenza delle grandi industrie», sottolinea Di Lorenzo, «ma parallelamente vanno anche valorizzate maggiormente le eccellenze che rendono unico il nostro territorio e le nostre produzioni artigianali». Infine, una novità: ufficializzato il lancio del progetto Starnet, sito che mette a disposizione dati statistici ed economici riguardanti l'economia della Provincia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA