CHIETI

Incrociano le braccia i lavoratori dell'azienda di trasporto La Panoramica

Stipendi tagliati, lunedì sciopero di quattro ore e manifestazione davanti al Comune. I sindacati: "Il silenzio della politica è sconcertante"

CHIETI. Lunedi 8 novembre i lavoratori de "La Panoramica’’, azienda che gestisce il trasporto pubblico a Chieti, incrociano le braccia per la prima azione di sciopero di 4 ore e organizzano un presidio davanti al Comune. A nulla è servito il lungo tentativo di conciliazione delle organizzazioni sindacali di Filt Cgil, Fit Cisl e Faisa Cisal che, in relazione alla disdetta unilaterale del contratto aziendale da parte dell’impresa, hanno aperto una vertenza sul mancato riconoscimento ai lavoratori di oltre 300 euro al mese, un fardello che ha ulteriormente ridotto il salario delle famiglie già fiaccate dall’emergenza pandemica. "Va ricordato", spiegano i sindacati, "che a seguito della mancata anticipazione da parte dell’azienda della cassa integrazione, scelta unilaterale e fortemente contestata da queste sigle, i lavoratori si sono visti recapitare ai fini fiscali una doppia certificazione unica che ha distolto loro altre cospicue somme in materia di tassazione e conguagli". A sostegno dei lavoratori, nei giorni scorsi, era intervenuto anche Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto.

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La nota diffusa da Franco Rolandi, Andrea Mascitti e Luciano Lizzi, segretari regionali rispettivamente dei sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Faisa Cisal.

“Nel momento in cui, l’azienda presentava all’attenzione delle parti sociali una piattaforma contrattuale che avrebbe potuto, sebbene con molte riserve ed un aumento di produttività tutto da verificare, restituire ai lavoratori presumibilmente il 50% del salario, l’allora candidato sindaco Ferrara interveniva nel corso di un’assemblea (nel giorno stesso dell’elezione) dei lavoratori garantendo il massimo impegno nel ripristino della totalità della piattaforma disdettata, illudendo di fatto i lavoratori e inducendoli, in un contesto difficile e combattuto, a rigettare la proposta aziendale. Ma la strada, dopo le elezioni comunali, è diventata immediatamente stretta ed in forte salita, si apre una spaccatura tra i sindacati, l’UGL non aderisce alle procedure di mobilitazione e di sciopero attivate da FILT CGIL , FIT CISL e FAISA-CISAL preferendo e ostentando con sicurezza la via giudiziaria allo scopo di ottenere il ripristino totale del maltolto (comprensivo degli interessi). Ad oggi però di questo ricorso che al momento è servito solo a dividere i sindacati e inasprire i rapporti tra i lavoratori, non si conosce ancora l’esito. Nel mentre le scriventi segreterie e dopo aver ricevuto il mandato dei lavoratori, aprivano la vertenza atta a recuperare il più possibile il valore economico del contratto disdettato, si è assistito ad un clamoroso dietrofront da parte dell’azienda. A fronte infatti di un’iniziale apertura alla disamina delle spettanze che faceva ben presagire, l’impresa si è improvvisamente irrigidita scaricando le responsabilità su fattori esterni primo tra tutti la delibera con la quale il Comune di Chieti ha decurtato di 430mila euro le risorse destinate al servizio di trasporto urbano (e meno male che il sindaco si era impegnato a sostenere la causa dei lavoratori …). E come se non bastasse, alle pesanti penalizzazioni retributive, si sono altresì aggiunti l’aggravio del carico di lavoro per effetto del riaccorpamento di corse conseguente alla diminuzione di turni e la cancellazione definitiva di diversi posti di lavoro e di corse negate all’utenza teatina. A nulla è servita la diffida delle Rappresentanze Sindacali Aziendali delle 3 sigle in vertenza, i lavoratori si sono trovati di fronte un muro di gomma che li colloca sui mezzi con percorrenze sottostimate che assorbono anche le poche soste, solo teoriche, negando quindi anche i tempi… fisiologici, il tutto in un contesto Nazionale che parla di ripresa, e incremento delle risorse verso i trasporti pubblici”. Infine alcune considerazioni rivolte all’impresa “che appena qualche giorno fa ha scaricato le responsabilità di quanto sta accadendo sulle Istituzioni Politiche e sulle Organizzazioni Sindacali”: “Intanto crediamo non debba essere oggetto di vanto, soprattutto da parte di un imprenditore che oltre a gestire (per gentile concessione diretta e non per aver partecipato ad una gara) il trasporto pubblico a Chieti è anche presidente dell’associazione datoriale delle imprese di trasporto in Abruzzo, sostenere che in questa Regione esistono solo 3/4 aziende (su oltre 30) che garantiscono una contrattazione aziendale. Vorremmo ricordare al dottor Chiacchiaretta, in qualità di rappresentante delle imprese, che la normalità dovrebbe essere esattamente il contrario. Inoltre non sarà sfuggito il fatto che l’impresa ha accusato tutte le forze politiche sia quelle del precedente governo regionale di centro-sinistra e sia quelle dell’attuale governo regionale di centro-destra di aver adottato provvedimenti che avrebbero determinato il collasso economico-finanziario delle aziende. Ebbene a fronte di queste pesanti accuse e che evidentemente non hanno risparmiato nessuno, è mai possibile che non si sia sollevata una sola voce da entrambi gli schieramenti politici pronti eventualmente a smentire (o confermare) queste rilevanti accuse? Dove sono i consiglieri regionali di maggioranza e opposizione eletti in Provincia di Chieti? Perché tacciono e non provano a difendere gli interessi del proprio territorio al pari di come invece hanno fatto e continuano a fare rappresentanti regionali delle altre province? Perché non si apre un dibattito franco sulle reali risorse stanziate per i trasporti dalla Regione e su quelle altrettanto significative e certe stanziate dal Governo nazionale? Speriamo che qualcuno abbia il coraggio di rispondere”.