Indotto Honda, altri esuberi In mobilità 35 metalmeccanici

Casoli, annuncio choc della Progetto Meccanica, che ha rilevato all’asta lo stabilimento Verlicchi Di Sciullo (Uil): «Inconcepibile che l’azienda mandi a casa più della metà della forza lavoro»
CASOLI. È stata annunciata nei giorni scorsi la procedura di mobilità per 35 dipendenti su 63 della Progetto Meccanica, ex Progetto Logistico a sua volta frutto di un rilevamento all’asta dopo il fallimento della Verlicchi. La Progetto Meccanica è una fabbrica monocliente Honda, della zona industriale di Casoli, che produce telai e forcelle per moto per il colosso giapponese. Di fatto è la più grande fabbrica dell’indotto Honda.
«Faremo di tutto per scongiurare il licenziamento di 35 persone, più della metà dei dipendenti dello stabilimento», annuncia Achille Di Sciullo, della segreteria provinciale Uilm, «quello della Progetto Meccanico è un comportamento scorretto».
La dirigenza di fabbrica lo scorso anno aveva chiesto dei sacrifici ai lavoratori a fronte di un calo consistente degli ordinativi. Tutti i dipendenti avevano quindi accettato di ridursi lo stipendio pur di continuare a lavorare a far rimanere sul mercato la produzione, altamente specializzata. Gli sforzi, tuttavia, non sono bastati. Dal 7 gennaio scorso la fabbrica aveva ufficializzato il ricorso alla cassa integrazione straordinaria. Nei giorni scorsi è invece arrivato l’annuncio-shock del ricorso alla mobilità. «La proprietà deve prendersi le sue responsabilità», incalza la Uilm, «come si fa a mandare a casa 35 persone dopo due anni da un rilevamento dal fallimento e la garanzia di mantenere l’occupazione? Che progetti industriali aveva la dirigenza per questo stabilimento e perché non li ha portati avanti? La Progetto Meccanica è nata a dicembre e solo la scorsa settimana aveva aderito alla Cigs per gestire gli esuberi. Perché solo ora e a sopresa la dirigenza decide di non utilizzare gli ammortizzatori sociali?».
Daria De Laurentiis
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