L'Abruzzo com'era Domani col Centro la cartolina di Casalbordino

25 Luglio 2012

Domani con il Centro in regalo la cartolina storica di piazza Umberto I, cuore della città  

CASALBORDINO. Da sempre è il cuore della città, luogo d’incontro, di passeggio a cui sono legati momenti importanti della storia locale. Immortala una giornata agli inizi del Novecento la foto di Piazza Umberto I in regalo domani con il quotidiano Il Centro, un omaggio in bianco e nero che consente un salto indietro nel tempo, a una tranquilla mattina.

«La piazza rappresenta l’espansione del castrum medievale», racconta Giuliano Di Rito, presidente dell’associazione “La famiglia casalese”, promotrice di iniziative di valorizzazione e promozione del patrimonio storico e culturale locale. «Paradossalmente, oggi è il centro cittadino, fino alla fine dell’Ottocento, invece, piazza Umberto I era fuori dalle mura, era aperta campagna. Progressivamente al castrum vennero accorpati i sobborghi di San Sebastiano e di Sant’Antonio Abate e si è delineata la conformazione urbanistica attuale. Fatta eccezione per interventi di recupero e restyling, infatti, questa zona ha conservato nell’ultimo secolo il suo assetto originario, senza stravolgimenti», aggiunge.

Nel 1901 venne costruita la torre civica tra i palazzi Ferrante e Spagnoli che si affacciano sulla piazza come la residenza municipale. «Fino a qualche decennio fa era un passaggio obbligato per chi doveva fare rifornimento di carburante dato che c’erano due distributori. In piazza si veniva non solo per passeggiare ma anche per fare compere nel mercato settimanale domenicale che poi è stato spostato» ricorda ancora Di Rito.

I più anziani conservano la memoria di importanti momenti della collettività vissuti proprio in questo luogo. Raccontano che in piazza Umberto I, il venerdì santo, durante la suggestiva processione, c’era l’incontro tra la Madonna e il Cristo morto. E sempre in questa piazza si festeggiò nel 1918 la fine della Prima guerra mondiale e nel 1922 ci fu una grande adunata fascista con i gerarchi e le camicie nere. «La festa della Madonna di Miracoli si svolgeva in questa piazza, ora invece è uno degli appuntamenti più attesi dai fedeli che si ritrovano al santuario», conclude Di Rito.

Simona Andreassi

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