L'Eurospin mette le mani sull'ex Burgo

E' pronta ad acquisire un'area in via Piaggio e assumere oltre 100 lavoratori

CHIETI. Un protocollo d'intenti per avere, entro il prossimo 15 settembre, tutta la documentazione propedeutica a nuovi insediamenti industriali sul sito dell'ex Burgo. E' stato sottoscritto dal comitato paritetico del progetto In.Te. riunitosi ieri mattina nella sede del Patto territoriale chietino-ortonese. La buona notizia è che il colosso Eurospin Lazio è pronto a realizzare un centro di smistamento merci sui terreni della vecchia cartiera, allo scalo.

Un investimento dalle proporzioni notevoli confermato dall'azienda anche dopo il blocco dei finanziamenti relativi agli accordi di programma quadro deciso dal governo. «Eurospin», spiega l'ingegner Domenico Merlino, progettista di In.Te., «ha già firmato un contratto preliminare di acquisto del terreno che fiancheggia l'ex zuccherificio di via Piaggio per dar vita ad un centro di smistamento merci. Ma servono una serie di autorizzazioni da parte di Regione e Comune». I sindacati hanno ascoltato con attenzione le parole di Merlino ribadendo la necessità di fare in fretta. Esigenza impellente per salvaguardare il futuro occupazionale dei 160 lavoratori della ex Burgo che riceveranno la cassa integrazione in deroga fino al 4 aprile 2011. La Regione, rappresentata al tavolo paritetico dal vice presidente Alfredo Castiglione, ha garantito che farà la sua parte. Altrettante rassicurazioni sono arrivate da Antonio Viola, assessore comunale alle attività produttive.

Eurospin.
Al momento è l'azienda che ha mostrato maggiore interesse nei confronti del progetto In.Te. E' disposta ad insediarsi sui terreni dell'ex Burgo a prescindere dall'arrivo o meno degli incentivi statali. Non a caso è stato siglato un contratto preliminare di acquisto dei terreni dove dovrebbero sorgere moderni capannoni industriali. Si parla di una superficie di oltre 34mila metri quadrati di fianco all'ex zuccherificio di via Piaggio da adibire a centro smistamento merci di Eurospin che, a pieno regime, garantirà tra i 120 e i 150 posti di lavoro. Saranno una cinquantina i lavoratori dell'ex Burgo assunti a fronte dei 160 in cassa integrazione. Sul versante opposto di via Piaggio, Eurospin realizzerà una stazione di servizio, un ristorante e piccoli spacci aziendali. Possibili malgrado la legge regionale 15 abbia vincolato, per 99 anni, il sito dell'ex Burgo ad esclusivo utilizzo industriale. «C'è stata una modifica apportata a maggio», precisa Merlino, «che consente micro insediamenti commerciali e di servizi».

Che cosa manca.
La Regione deve approvare il piano di dismissione del sito ex Burgo che lascerà spazio al lotto Eurospin. Si tratta, nel dettaglio, di un nullaosta di carattere ambientale che dovrà prevedere anche la bonifica della zona. Dopodichè la palla passa al Comune che avrà il compito di rilasciare le autorizzazioni a costruire. In entrambi i casi il comitato paritetico ha chiesto di chiudere la partita entro il 15 settembre. A stretto giro Eurospin, accordi alla mano, potrà iniziare a realizzare i suoi capannoni. Lavori che dureranno tra i nove e i dodici mesi.

Le altre aziende.
Se si esclude Eurospin sono undici, a fronte delle venti iniziali, quelle ancora decise a sposare il progetto In.Te. Sono Elettrosistemi, Italprefabbricati, Dinamica, Euromense, Sborgia Ascensori, Faci, CDA, Nessfit Word, Sidral, Cooperativa Area e Dromedian.

I sindacati.
La rsu Burgo ha presenziato al gran completo al tavolo paritetico mentre per le sigle confederali c'erano Antonio Cardo della Uil e Lucio Petrongolo della Cisl. Unanime l'appello rivolto dai sindacalisti alle istituzioni. «Acceleriamo la burocrazia per il bene dei lavoratori e dell'intero comprensorio industriale».

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