La Banda Fenaroli senza lancianesi

19 Settembre 2014

Tutti di fuori città i 41 musicisti “arruolati”. Il presidente: ci sono molte invidie

LANCIANO. Sono tutti provenienti da fuori Lanciano i musicisti della celebre “Banda Fenaroli città di Lanciano”. Su 41 elementi tra suonatori di flauti, clarinetti, trombe e percussioni, nessuno quest'anno rappresenta la città frentana della musica perché nessun lancianese ha risposto al bando di gara scaduto lo scorso 31 agosto. A suonare per la città di Lanciano, e in suo nome in giro per l'Italia, ci sono musicisti dai 18 ai 50 anni che sono per lo più napoletani, pugliesi, siciliani, calabresi e anche stranieri. Di lancianesi quest’anno nemmeno l’ombra, mentre negli anni passati erano una esigua minoranza.

Cosa accade all’orgoglio della città che ha visto la nascita del musicista Fedele Fenaroli? Perché nessun ragazzo o ragazza lancianese si vuole accostare ad una banda che affonda le sue origini addirittura nel 1450, quando figurava come espressione musicale sacra? «La Banda Fenaroli», spiega il presidente dell’associazione, Vincenzo Carinci, «da sempre, per tradizione e per prestigio, ha attirato musicisti provenienti da fuori città o da fuori regione. È come una squadra di calcio, a fine estate si fanno gli “acquisti”. Certo, dispiace un po’ che non ci siano lancianesi a portare avanti questa tradizione. Abbiamo affisso il bando ovunque, anche fuori, ma ci hanno risposto solo musicisti non di Lanciano. Siamo aperti a tutti però. Se qualcuno vuole approcciarsi al gruppo noi non chiudiamo le porte a nessuno».

La Banda Fenaroli, spiega Carinci, «presuppone cuore e sacrificio». Si gira mezza Italia (prima si andava anche all’estero) e si esce in un anno fino a 70 volte. Gli stipendi non sono eccezionali, ma la banda, ogni volta che si esibisce, chiede 3.200 euro al giorno escluso il maestro. Se ne guadagna però in prestigio, conoscenze, esperienza, professionalità. Accade anche che la banda lavori più fuori che in Abruzzo. «Ci sono molte invidie», sospira Carinci, «e si prediligono, chissà perché, altre bande. Eppure la nostra orchestra è richiestissima fuori Abruzzo. Siamo il fiore all’occhiello di Lanciano e siamo stati la punta di diamante delle Feste di settembre». Nessuno però è profeta in patria, è proprio il caso di dirlo. (d.d.l.)

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