La Caritas lancia l’allarme «Vuoti i Banchi alimentari»

I timori della diocesi di Lanciano-Ortona per il boom di richieste di aiuto «Assistenza sempre più scarsa: non riusciamo ad arrivare alla fine del mese»

LANCIANO. Il cibo per tutti ci sarebbe, ma dovrebbe cambiare la logica che ne guida il mercato, la distribuzione, il suo concetto di merce invece che di diritto, e il fatto che dovrebbe essere guidato da una finanza etica che usi in modo più consono il denaro per aiutare le fasce più deboli. Un cibo che quindi divide, perché ci sono sempre più poveri. Anche nella diocesi di Lanciano-Ortona che in meno di due anni ha visto raddoppiare il numero delle famiglie indigenti, che non hanno di che vivere, non hanno cibo: da 2mila a 4 mila. È quanto emerso nel convegno organizzato ieri dalla Caritas diocesana attraverso il progetto “I giorni dell’Otium”, giorni di riflessione sui temi che emergono di più nei centri di ascolto diocesani: “Cibo per tutti: una sfida glocale”. Tema delicato quello del cibo affrontato anche da papa Francesco pochi giorni fa, su cui hanno riflettuto Massimo Pallottino, giornalista area internazionale di Caritas italiana, Katya Mastantuono membro del Comitato etico di banca etica e Mao Valpiana, direttore della rivista Azione nonviolenta di fronte ad una platea di studenti delle scuole superiori di Lanciano.

«C’è uno squilibrio delle risorse nel mondo», ha detto Pallottino, «ci sono 800 milioni di affamati e gente che dall’altra parte del mondo combatte l’obesità e lo spreco di cibo. C’è un concetto di cibo che è vita, che deve andare oltre il denaro, investe la società tutta, condiziona la vita e la dignità delle persone. È su questi concetti che bisogna intervenire». «Il cibo va inteso, come ha detto papa Francesco, non solo come sostentamento dello stomaco», ha rimarcato il vescovo di Lanciano-Ortona Emidio Cipollone, «ma come un concetto ampio che abbraccia la pace, la socialità e che deve essere gestito da una finanza etica che guarda anche al futuro, un futuro sostenibile per tutti».

Milioni di poveri nel mondo, migliaia nella diocesi frentana. «I dati diocesani ci dicono che le famiglie non riescono più a fare la spesa, anche in quelle monoreddito», ha fatto notare Luigi Cuonzo, responsabile Caritas Lanciano-Ortona. «C’è una crescita esponenziale dell’indigenza sul territorio diocesano: siamo passati da 2mila famiglie aiutate dalla Caritas due anni fa a 4mila. Oltre 2mila solo a Lanciano con una fascia di nuovi poveri che fino a ieri non avrebbero mai immaginato di dover andare alla Caritas». Che offre attraverso i banchi alimentari delle parrocchie di Sant’Antonio, del Sacro Cuore, San Pietro e Spirito Santo, cibo attraverso pacchi che però sono sempre più vuoti. «Con numeri così alti è difficile fare pacchi consistenti», ha detto Cuonzo, «c’è pasta, scatolame, tonno, pochissimo olio, pomodoro ogni tanto. Non basta per arrivare a fine mese. Poi c’è il problema della malnutrizione, che espone gli adolescenti a malattie. Una situazione da cui si può uscire anche cambiato stile di vita. È questo che suggerisce il convegno». Stile di vita che significa rieducarsi all’acquisto responsabile, evitare sprechi, prediligere la distribuzione di prodotti sfusi anche per migliorare l’economia familiare oltre che salvaguardare l’ambiente.

Teresa Di Rocco

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