Niente cambiamento gestionale dopo la morte della titolare: la decisione andava autorizzata

La Colalè resta al gruppo storico

Nuova società, stop della Regione: la farmacia va all'erede designata

LANCIANO. «Una gestione più moderna e flessibile che segue l'evolversi della società»: così la farmacista Maria Pia Colalè, scomparsa il 5 aprile scorso, descriveva il "nuovo corso" che doveva intraprendere la farmacia di famiglia di Corso Roma.  Ad esaudire il desiderio espresso dalla farmacista sarà la sua erede, Tiziana Martelli, assieme al "gruppo storico" di dipendenti che hanno seguito e seguono da oltre trent'anni le vicende della farmacia fondata nel 1700 e riconosciuta ufficialmente dalla società farmaceutica italiana il 16 ottobre 1871. 

Già, perché la Regione, nelle scorse settimane ha deciso che la titolarità della farmacia Colalè-Rotellini, rimasta vacante con la morte della farmacista spetta all'erede da lei designata, ossia Tiziana Martelli.  «L'atto notarile con il quale la dottoressa Maria Pia, prima di morire, formava con alcuni soci una società in accomandita semplice che avrebbe dovuto gestire la farmacia», precisano da corso Roma, «creava una cambiamento gestionale di natura giuridica che doveva, però, essere ratificato dalla Regione. L'atto, per essere valido, era subordinato all'autorizzazione regionale che non è arrivata perché la Regione ha affidato la titolarità dell'esercizio all'erede». 

Nessuna nuova società, nessun cambiamento, neanche di natura giuridica: la prima farmacia borbonica d'Abruzzo, che la dottoressa considerava una seconda casa, resta legata ai Colalè. «Porteremo avanti lo stile della dottoressa», assicura la Martelli, «il suo modo di lavorare con passione, dedizione, attenzione verso la società, caratteristiche che il gruppo storico che era al suo fianco, e che lavora ancora nella farmacia, ha nel sangue essendo cresciuto sotto il suo sguardo». 

Uno sguardo che si incrocia guardano le sue foto e quelle del padre Gaetano che fu sindaco di Lanciano dal 1882 al 1895, che riempiono la farmacia che conserva anche nell'arredamento, nelle grandi anfore, nell'antico scaffale di legno a muro con i vasi in cui un tempo gli "speziali" mescolavano erbe e preparavano unguenti e medicinali, lo stile di Maria Pia Colalè.

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