La Golden Lady torna in piazza

Sabato sit-in di 300 operai dopo l’annuncio di una parziale riconversione dell’azienda solo ad agosto

GISSI. Due anni dopo è tutto come prima. Il dramma vissuto dai trecento lavoratori che avrebbero dovuto essere riassunti dalla Silda Invest e dalla New Trade non ha fine. Sabato i lavoratori torneranno a protestare davanti ai cancelli della fabbrica di Gissi. Il presidio è stato organizzato dai rappresentanti provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Giuseppe Rucci, Franco Zerra e Arnaldo Schioppa, per riaccendere i riflettori sul dramma vissuto da trecento famiglie. Il sindaco di Gissi , Nicola Marisi, chiede al ministero dello Sviluppo economico un risarcimento per i danni subiti a causa della precedente riconversione e al presidente della Commissione lavoro della Camera, Cesare Damiano, di mantenere le promesse fatte tre mesi fa.

La protesta. Tutto come prima, anzi peggio. La delusione dei lavoratori diventa rabbia. «La politica regionale continua a rassicurare. L’unica certezza è che dopo due anni c’è la promessa di una riassunzione in autunno per 60 lavoratori, forse 80 persone. Per altri 230 c’è il nulla», rimarcano i sindacati.Il silenzio delle istituzioni dopo le passerelle dei mesi scorsi per i lavoratori è insopportabile. «Sabato tutti insieme a partire dalle 10 torneremo a protestare mettendo nuovamente in risalto il dramma che stanno vivendo tutte le lavoratrici e i lavoratori insieme alle loro famiglie a causa della mancata riconversione», scrivono in una nota Zerra, Rucci e Schioppa invitando i rappresentanti di Regione, Provincia e Comune ad intervenire. «Invitiamo al presidio anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini, i parlamentari del Vastese, Maria Amato e Gianluca Castaldi, ma soprattutto la popolazione», rimarcano i sindacati.

La rabbia del sindaco. Assicura la sua presenza al presidio di sabato il sindaco di Gissi, Nicola Marisi. E non solo la presenza. «Chiedo al ministero di risarcire la Val Sinello per i danni prodotti dalla riconversione bluff della Golden Lady», afferma il primo cittadino. «Ho chiesto ripetutamente e invocato certezze per questa terra. Ho sollecitato chi si occupava della riconversione di fare attenzione agli avventurieri. Ho ammonito tutte le forze politiche dall’evitare regali e svendite. Non sono stato ascoltato e ora, purtroppo, i fatti dimostrano che sono stato una Cassandra», commenta amaramente Marisi. «Avrei preferito essere smentito. Basta illudere i lavoratori. Basta lotte politiche e di partito. Il diritto al lavoro non ha colori e va garantito a tutti. Stop alle illusioni e alla vendita delle speranze. Occorre trovare una formula giusta e concreta per attirare investimenti e rimettere in moto l’economia di una vallata in agonia».

Paola Calvano

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