La Liberazione rievocata in quattro comuni

Cerimonie a Torricella, Gessopalena, Lama e Taranta con il vicepresidente del Parlamento europeo

TARANTA PELIGNA. È stato un 25 aprile soleggiato e ricco di manifestazioni con un sole che ha spazzato via la pioggia e il grigiore dei giorni scorsi. Il 69° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, si è svolto in quattro comuni dell’Aventino: Torricella Peligna, Gessopalena, Lama dei Peligni e Taranta Peligna. A organizzare le manifestazioni è la Fondazione Brigata Maiella: per la formazione partigiana ricorre il 70° anniversario della costituzione.

La prima tappa c’è stata a Torricella, luogo di nascita di Ettore Troilo, animatore e comandante della Brigata Maiella che all’alba del 21 aprile 1945 entrò a Bologna. Da Torricella ha preso avvio il corteo che, seguendo la vecchia “via degli sfollati” è giunto fino a Casoli. A Gessopalena, invece, c’è stata una visita a Sant’Agata di Gessopalena, luogo di una delle più efferate stragi tedesche in Abruzzo: la mattina del 21 gennaio 1943, quarantadue sfollati di Torricella furono trucidati per opera di una pattuglia tedesca. Dopo una silenziosa e intensa cerimonia vicino al cippo che ricorda il massacro, la cerimonia ufficiale si è svolta nel paese vecchio in prossimità del monumento alla Resistenza, sul Borgo medievale che fu distrutto quasi del tutto dalla guerra. Hanno partecipato: Nicola Mattoscio, presidente Fondazione Brigata Maiella; Antonio Innaurato, sindaco di Gessopalena; Tiziano Teti, sindaco di Torricella Peligna; Nicola Troilo, consigliere Fondazione Brigata Maiella; Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento Europeo; Giovanni Legnini, sottosegretario di Stato; Marina Sereni, vicepresidente Camera dei deputati.

Alle 15,30 la cerimonia si è spostata al sacrario della Brigata Maiella, a Taranta Peligna, dove ci sono stati gli interventi del sindaco Marcello Di Martino e di Antonio Rullo, presidente dell’Associazione nazionale e combattenti Brigata Maiella. Il Sacrario è posto su uno sperone roccioso dal quale si domani un paesaggio mozzafiato. Su di esso si erge la cappella dedicata ai cinquantacinque caduti della Brigata Maiella, unica formazione partigiana (sorta a Casoli a dicembre del 1943) a essere insignita della Medaglia d’oro al valor militare.

Alle 17 la cerimonia si è conclusa nel Palazzo della Cultura di Lama dei Peligni, dove il sindaco Antonino Amorosi ha fatto gli onori di casa e ha presenterà il libro dedicato alla Resistenza in Abruzzo “Dalla Maiella alle Alpi”. È seguita la lettura di passi incrociati di esponenti della Resistenza europea: Donato Ricchiuti (Brigata Maiella) ed Emil Texitor (guerra civile spagnola).

Matteo Del Nobile

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