salva banche

La nuova Carichieti chiede i danni anche alla Deloitte

Nell’azione di responsabilità (per 208 milioni) finisce anche la società di revisione. Salgono a 15 le denunce per truffa

CHIETI. Le Good Bank mirano molto in alto, chiedono i danni anche alle società di revisione, a colossi delle consulenze aziendali che hanno dato l'ok ai bilanci. Roberto Nicastro, presidente dei quattro istituti usciti fuori dal decreto salvabanche, ha già annunciato di aver richiesto 480 milioni di euro agli ex dirigenti di Carichieti, Cariferrara, Banca Marche e Banca dell’Etruria. L'azione tocca ai commissari liquidatori che, nel caso di Carichieti, è Massimo Bigerna, 71 anni, avvocato romano messo a capo del cosiddetto “organo di risoluzione”. I 76 soggetti, tra organi di gestione (Cda) e di controllo (collegi sindacali, manager e società di revisione), presunti responsabili del disastro avvenuto, sono o saranno dunque chiamati a risarcire di tasca propria.

Per quanto riguarda Carichieti, i milioni sono 208. Ma Nicastro non fa sconti e tira in ballo le società di revisioni. Deloitte e PriceWaterhouseCooper saranno - e in parte già sono - chiamate a rispondere in sede civile per il dissesto dei quattro istituti finiti in risoluzione. Il passo è già stato deciso dai commissari liquidatori di Banca Marche, Etruria, CariFerrara e Carichieti che stanno lavorando alle azioni risarcitorie. Due di queste sono già state avviate: a Ferrara, i commissari hanno chiesto 309 milioni di euro a 30 ex amministratori e manager dell’ex Cassa di Risparmio, più il revisore Deloitte. Ridotti a 100 milioni in considerazione della possibile recuperabilità delle somme. Ad Ancona (Banca Marche) la causa civile avviata riguarda invece Pwc, chiamata a rispondere di un danno quantificato in 182 milioni di euro mentre altri 280 milioni - anche questi ridotti ad una richiesta di 100 milioni - sono i danni contestati ad altri 31 ex amministratori dell'istituto.

A Chieti, invece, è attesa a giorni la consegna, da parte del liquidatore Bigerna, della relazione finale sulla situazione patrimoniale deteriorata dell’ex Carichieti. La conferma arriva dalla procura. Sulla base di questa relazione, il procuratore Pietro Mennini, prima di partire per l’Aquila come procuratore generale, deciderà l'eventuale apertura di un fascicolo per bancarotta. La procura teatina, comunque, arriverà terza perché ad Arezzo il tribunale ha già dichiarato lo stato d’insolvenza dell'ex Banca Etruria mentre la procura di Ancona, dopo aver ricevuto la relazione del commissario, si è rivolta al tribunale che ha fissato l'udienza per il 7 marzo. Infine è salito a 15 il numero degli obbligazionisti subordinati dell'ex Carichieti che hanno presentato denuncia per truffa. Ma non siamo di fronte a grandi numeri rispetto a un totale di 728 clienti beffati.