La Provincia offre lavoro, posti da minatori per i disabili

Cinque posti per addetto a macchinari per la fabbricazione di esplosivi e un posto per addetto alla conduzione di mezzi meccanici-minatore. Così la Provincia offre lavoro ai disabili

CHIETI. Cinque posti per addetto a macchinari per la fabbricazione di esplosivi, un posto per addetto alla conduzione di mezzi meccanici-minatore. Il tutto, per personale disabile. Sono alcune delle offerte di lavoro che compaiono sul sito della Provincia.

Proposte che suscitano qualche perplessità, soprattutto da parte dei destinatari delle offerte: le persone affette da disabilità di oltre il 45%. Per il disabile in cerca di occupazione, la proposta di ricoprire il posto di minatore è di certo bizzarra: la propria condizione fisica potrebbe non consentirgli di svolgere mansioni di questo tipo. Non troppo strana, ma spinge al sorriso, se si pensa che lo scorso ottobre accadde la stessa cosa sempre a Chieti: mansioni pesanti per lavoratori più deboli.

La legge che avvia al lavoro personale disabile è la 68 del '99, ed impone alle aziende di assumere un numero di lavoratori disabili variabile in base all'organico. Se l'azienda non provveda da sé a coprire i posti che deve con personale invalido, scatta la procedura d ufficio del Silus Servizio inserimento lavorativo utenza svantaggiata, della Provincia. Ed è qui che si crea l'inghippo: un posto da addetto alla costruzione di esplosivi per un disabile che difficilmente potrà accedervi.

La Provincia però si difende: «L'ente ha il dovere di pubblicare l'offerta così come richiesta dal datore di lavoro», spiega l'assessore al lavoro Daniele D'Amario, «non può entrare nel merito della qualifica richiesta. A confermare questo principio vi sono anche numerose sentenze della Cassazione. Poi, prosegue, un team di medici per la Provincia valuta il caso specifico, e stabilisce la compatibilità tra le condizioni del lavoratore e la mansione svolta. Sarebbe piuttosto auspicabile che il Ministero del Lavoro estendesse l'istituto dell'esonero dagli obblighi di assunzione di personale beneficiario della legge 68 a tipologie di aziende che difficilmente possono ospitare al loro interno personale diversamente abile, una battaglia della quale ci siamo fatti più volte portavoce». (cr.ch.)

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