La riorganizzazione della Pilkington non piace ai sindacati

San Salvo, contestata la ristrutturazione organizzativa «Ci preoccupa anche l’acquisizione di nuovi modelli»

SAN SALVO. Per centinaia di lavoratori del Vastese è in arrivo un lungo ponte natalizio. Il più lungo dell’ultimo ventennio. Quasi tutti i reparti dei due colossi industriali della zona di Piana Sant’Angelo, Pilkington e Denso, si fermano dal 20 dicembre all’8 gennaio. A catena si ferma anche l’indotto. Ma non è certo al Natale che pensano in questi giorni i lavoratori e i sindacati. Ai problemi che potrebbero derivare dalla mancata riconferma da parte del governo dei contratti di solidarietà, nello stabilimento Pilkington spuntano all’orizzonte nuovi problemi.

Pilkington. Dopo una riunione per analizzare la situazione e il quadro gestionale ed economico, le organizzazioni sindacali territoriali e la Rsu di Filtcem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno diffuso una nota in cui stigmatizzano il comportamento poco trasparente e le scelte di alcuni responsabili del colosso vetrario giapponese. Ai sindacati non piace la nuova struttura organizzativa. «Si continua ad andare avanti con le ristrutturazioni senza che ci sia una valutazione seria sui risultati di efficacia ed efficienza derivanti dalla riorganizzazione in atto nel plant Tgh», affermano i sindacati. La nuova organizzazione di tipo anglosassone non piace a Cgil, Cisl e Uil. A loro giudizio non produce alcun vantaggio. Il giudizio su chi dirige è impietoso. E ancora. «Sulle acquisizioni di nuovi modelli esprimiamo preoccupazione e purtroppo i nostri timori trovano riscontro anche nei dati che l’azienda diffonde, nelle quotazioni e nelle politiche commerciali dei clienti e da una notevole perdita per il 2014 degli ordinativi della Belron ( Agr) causa il mancato rispetto delle consegne». I sindacati chiedono di avere risposte urgenti in proposito. «In caso contrario assumeremo le iniziative che riterremo più opportune».

Denso. Il clima in casa Denso è meno teso anche se l’attenzione in questi giorni è rivolta a Roma e alla decisioni che saranno prese dai nostri governanti sugli ammortizzatori sociali. «Il manager della Pilkington, Graziano Marcovecchio, ha descritto perfettamente la situazione e illustrato le conseguenze per questo territorio avrebbe qualora non fosse mantenuta l’integrazione salariale dei contratti di solidarietà difensiva sulla percentuale dell’80% appliacata nel 2013», afferma Primiano Biscotti, segretario provinciale Cisl. Denso ha rinnovato di recente i contratti di solidarietà per un anno. «Sono un importante strumento per gestire la crisi in attesa della ripresa. Uno strumento che consente di ripartire i sacrifici fra tutti i lavoratori salvando i livelli occupazionali», rimarca il sindacalista. «Ma questo è valido se il salario non scende al di sotto dell’80%. In caso contrario i sacrifici chiesti ai lavoratori sarebbero troppo pesanti e dannosi per il reddito delle famiglie. Se i lavoratori non guadagnano non spendono e si crea un circolo vizioso che affonda il commercio e molti settori compreso l’automotive», rimarca Biscotti. «La speranza è che i nostri timori si rivelino infondati». ©RIPRODUZIONE RISERVATA