La vertenza Alimonti approda in Regione

Spiraglio per i lavoratori: incontro a Pescara con l’assessore Gatti, sindacati e Confindustria

ORTONA.

Si apre il tavolo politico regionale, e gli ottanta dipendenti di Molino Alimonti riprendono a sperare. La vertenza dell'ex colosso italiano delle farine alimentari approda oggi a Pescara su iniziativa di Camillo D'Alessandro, che ha chiesto e ottenuto il coinvolgimento dell'assessore al Lavoro Paolo Gatti, che alle 11 riceve a Pesara sindacati e Confindustria. Il capogruppo regionale del Pd aveva preannunciato la sua mossa martedì della scorsa settimana dopo il sit-in dei lavoratori davanti ai cancelli dello stabilimento di Caldari, dove la produzione si è fermata lo scorso settembre.

«Non lo voglio considerare, questo tavolo, un evento a sé», spiega D'Alessandro, «ma semplicemente lo vedo come primo incontro di una serie. La vertenza», dice D’Alessandro, «deve uscire dal suo ambito territoriale per divenire confronto di importanza nazionale».

Dopo aver incassato la disponibilità di Gatti, D'Alessandro annuncia che all'esordio del tavolo è stato chiamato a partecipare anche il presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi.

«Al di là della partecipazione del presidente al primo incontro», chiarisce l'esponente democratico, «quel che conta è il marchio della maggiore istituzione abruzzese su un tavolo che per la sua valenza di primo piano dovrà approdare in sedi come i ministeri della Programmazione economica e dell'Agricoltura. La vertenza Alimonti non può rimanere confinata al nostro ambito, ma va valorizzata per ciò che è e rappresenta».

Sul versante sindacale ha le idee chiare Franco Pescara, segretario regionale di Fai- Cisl. «Puntiamo», spiega, «al doppio obiettivo della proroga della cassa integrazione straordinaria e alla presentazione dell'azienda, finalmente, di un piano industriale chiaro e credibile. Si tratta di un elemento pesante a due anni dall'ufficializzazione della crisi», incalza Pescara, «dal momento che Molino Alimonti si è dimostrato interlocutore scorretto sul piano delle relazioni sindacali, un vero e proprio muro di gomma che ha sempre respinto i chiarimenti da noi richiesti sul reale assetto aziendale, tuttora un mistero per noi».

Tema su cui interviene anche Adriatik Dyrmishi, rsu Alimonti (Flai-Cgil) che domani farà parte della delegazione capeggiata dalla segretaria regionale Ada Sinimberghi. «E' un mistero», spiega Dyrmishi, «la crisi di Alimonti, perché unica in un settore, l'agroalimentare e in particolare quello della molitura dei cereali, che non sembrano risentire della congiuntura negativa italiana e internazionale». (f.b.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA