Lo stabilimento ex Honeywell lasciato vuoto dalla multinazionale in Val di Sangro

Lanciano, alla Baomarc i lavoratori dall'azienda che chiude in Basilicata

Multinazionali che chiudono da una parte e aprono all'altra:  scoppia il caso per la ex Honeywell in Val di Sangro, a Melfi i sindacati dichiarano lo stato di agitazione, la Fiom di Chieti investe del problema la Regione. L'assessore Febbo: "Decisione misteriosa, i posti di lavoro alle famiglie abruzzesi coinvolte"

LANCIANO. I sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Fismic hanno dichiarato lo stato di agitazione a oltranza dei lavoratori della Baomarc di Melfi per la scelta dell'azienda di chiudere lo stabilimento e trasferire produzione e lavoratori a Lanciano nell'ex stabilimento della Honeywell in Val di Sangro.

La firma dell'accordo tra Regione e Baomarc suel passaggio del sito ex Honeywell

I sindacati fanno sapere che metteranno in campo ogni azione utile per il rientro dei lavoratori nel sito di Melfi e chiedono alla Regione Basilicata, a Fca e a Confindustria di intervenire alla luce del contratto di sviluppo siglato qualche mese fa e della riconferma del piano industriale e degli investimenti relativi alla Compass e alle vetture ibride.

"Non consentiremo alle multinazionali di chiudere le fabbriche sul territorio - affermano Fim, Fiom Uilm e Fismic- Auspichiamo che nelle prossime ore ci sia la riconvocazione di un tavolo che riveda tale posizione e metta in campo azioni che permettano il rilancio del sito di Melfi". I sindacati sottolineano inoltre i sacrifici compiuti in questi anni dai lavoratori, per garantire flessibilita', grandi produzioni e qualita' del prodotto: "Non possiamo assistere allo smantellamento di parte dell'indotto - concludono - c'e' bisogno di scelte che vanno nella direzione non della mera riduzione dei costi ma di un rilancio vero di tutta la componentistica".

La Fiom di Chieti esprime piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della Baomarc di Melfi e chiedono alla Regione di fare chiarezza sulla vertenza Honeywell.

La richiesta viene raccolta dall'assessore regionale alle Attività produttive Mauro Febbo che a sua volta si rivolge alla Baomarc con la quale aveva stretto l'accordo : “La società deve portare a termine gli impegni e gli accordi assunti dopo l'acquisizione "agevolata" dell'ex Honeywell garantendo lavoro alle famiglie coinvolte. Questa era ed è ancora la priorità del Governo regionale. Infatti, reputo grave, preoccupante, inaccettabile e alquanto "misteriosa" la decisione approvata". Febbo ricorda come durante l’ultimo incontro svolto il 10 giugno scorso al al ministero per lo Sviluppo (Mise) con la proprietà, con il vice capo di gabinetto G. Sorial, i sindacati nazionali e locali, non fosse stata affatto menzionata l’ipotesi di smantellare lo stabilimento in Basilicata. " Mi sembra ragionevole ipotizzare", aggiumge, " che non sia una decisione maturata in poche ore o giorni quindi chiederò immediatamente al Governo centrale e ai sindacati nazionali un incontro per chiarire le proprie posizioni e soprattutto il rispetto, per la Baomarc, degli accordi precedentemente sottoscritti. Ci aspettiamo solo il puntuale rispetto del cronoprogramma, sostenuto anche dal Governo Conte per il consequenziale reinserimento degli ex lavoratori abruzzesi con l'immediato blocco di ogni altra iniziativa”.